Torre Annunziata, giustizia per Maurizio Cerrato e il piano per la legalità

La moglie Tania Sorrentino, oggi vicesindaco, si impegna a riportare l’ordine nella città

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Previsti 67 sgomberi e nuove regole per la gestione del suolo pubblico.

L’omicidio di Maurizio Cerrato, avvenuto quattro anni fa per una banale lite su un parcheggio, ha segnato profondamente Torre Annunziata. La recente conferma delle condanne a 23 anni di carcere per i quattro responsabili ha portato un senso di giustizia, ma anche una riflessione più ampia sulla sicurezza e sulla necessità di cambiamenti radicali nella gestione della legalità nella città. La moglie di Cerrato, Tania Sorrentino, oggi vicesindaco e assessore alla legalità, ha dichiarato di voler dedicare il suo impegno politico a garantire che simili episodi non si ripetano.

Un punto centrale del suo programma è la riorganizzazione del corpo di polizia municipale e la revisione dei regolamenti comunali per una maggiore efficienza nei controlli. Un focus particolare sarà posto sugli sgomberi di abitazioni occupate illegalmente e sulla regolamentazione dell’uso del suolo pubblico, con l'obiettivo di ripristinare il rispetto delle regole e la convivenza civile. Per il 2025 sono previsti ben 67 sgomberi, un segnale forte della volontà dell'amministrazione di riportare ordine in una città per troppo tempo segnata dall’illegalità diffusa.