Incendio allo Stir "Qualcuno vuole una continua emergenza"

La Fp Cgil si chiede come mai il rogo è avvenuto in concomitanza con la riattivazione di Acerra

La Lega Campania attacca il ministro Costa: "Solo passerelle"

Santa Maria Capua Vetere.  

L’incendio divampato questa mattina allo Stir di Santa Maria Capua Vetere è l’ennesimo segnale inviato da un contesto, quello della gestione dei rifiuti in Campania, in cui è vietato abbassare la guardia. Così in una nota il Segretario Generale FP CGIL e il Segretario Comparto Igiene Ambientale Campania Alfredo Garzi Cosentino e Maria Manocchio. 
Si tratta infatti del secondo incendio ad un anno esatto di distanza da quello avvenuto nello stesso impianto e che seguì a quello più devastante dello Stir di Casalduni a Benevento, oltre ai numerosi incendi già appiccati nei mesi scorsi in diversi siti di stoccaggio sparsi nella regione.
"E’ una questione di pura casualità o ci troviamo di fronte ad una strategia di altra natura, mirata a destabilizzare il comparto creando le condizioni per una continua emergenza utile a chi è interessato a trarre indebiti profitti? - si chiedono i segretari della Cgil -  E’ un interrogativo lecito, se si pensa che l’ennesimo rogo coincide con la riattivazione del termovalorizzatore di Acerra che dovrebbe consentire di rientrare in parte dall’emergenza del mese scorso. Ed è lecito domandarsi anche se tutti gli strumenti necessari a mettere in sicurezza l’impianto abbiano funzionato e se così non è stato perché? Su questi interrogativi provvederanno gli organi giudiziari a dare una risposta. 
La FP CGIL Campania è invece chiamata a pretendere risposte serie, non più rinviabili, alle Istituzioni che governano il territorio, dalla Regione alle Prefetture e agli Enti d’Ambito. Risposte in direzione non solo della messa in sicurezza del territorio e dei lavoratori del settore igiene ambientale, ma anche di una strategia volta alla riqualificazione del comparto dei rifiuti attraverso la definitiva individuazione delle azioni da mettere in campo per la concretizzazione del ciclo integrato legato ad un progetto di sostenibilità ambientale e la realizzazione degli impianti necessari allo scopo. E’ giunto il momento di istituire, con la volontà di tutti i soggetti, un tavolo tra tutte le forze politiche e sociali che dia risposte nette e faccia uscire la Campania da quell’ormai inaccettabile definizione di Terra dei Fuochi entro cui è costretta da troppi anni".

Non solo la Cgil, l'indignazione istituzionale e politica per l'ennesimo incendio di rifiuti è trasversale. Il coordinatore regionale della Lega, Gianluca Cantalamessa annuncia una interrogazione al ministro dell'Ambiente Costa. 

“E’ trascorso oltre un anno e ci chiediamo quali siano le attività messe in campo dal ministro Costa per contrastare il fenomeno dei roghi tossici in Campania. A distanza di pochi mesi è divampato un nuovo incendio presso lo STIR si Santa Maria Capua  Vetere. E’ l’ultimo, non per importanza, della nuova e non più tollerabile escalation di roghi in regione. Ci chiediamo, dopo la passerella scorsa, se il ministro abbia qualche strategia o meno di contrasto. Altrimenti, sarà necessaria una valutazione più ampia ed interministeriale. In queste ore, sto preparando una dettagliata interrogazione sull’andamento increscioso in Campania. Siamo stufi. Occorre un piano strategico per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti. Un ciclo integrato, efficace e capace di generare ricchezza per il territorio. I cittadini non possono sopportare ulteriori indugi. E’ a rischio la salute delle persone ” Conclude  Gianluca Cantalamessa.