Furti e rapine nelle case, arrestati 7 albanesi

Operazione dei carabinieri. Nel mirino una banda di stranieri che mettevano a segno i colpi

Caserta.  

Associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti e rapine in abitazione. Queste le pesanti accuse per una banda di albanesi arrestati - sei in carcere, uno ai domiciliari – all'alba di oggi dai carabinieri della Compagnia di Caserta. Nei loro confronti un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip su richiesta della Procura, nei confronti di sette persone di nazionalità albanese (sei in carcere ed una agli arresti domiciliari), ritenute responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti e rapine in abitazione.

L'attività d'indagine, avviata nel settembre 2015 in seguito della recrudescenza dell'allarmante fenomeno dei furti in abitazione nella città di Caserta. “Essa si è sviluppata – spiegano dalla Procura - mediante attività tecniche d'intercettazione telefonica ed ambientale, nonché attraverso servizi di osservazione e pedinamento, che hanno consentito di compendiare un grave quadro indiziario a carico degli indagati in ordine alla responsabilità di 6 furti e 2 rapine in abitazione ed un tentato furto ad un ufficio postale, commessi tra novembre e dicembre 2015 nel capoluogo di provincia”. Durante le indagini si è accertato che gli indagati, al fine di eludere i controlli delle forze dell'ordine, per comunicare utilizzavano un linguaggio criptico. Ad esempio "Andiamo a giocare a pallone" era il messaggio per informare che si partiva per commettere i furti; "vieni che andiamo a cercare un campo per giocare a pallone" serviva a segnalare i sopralluoghi delle abitazioni da svaligiare; "prendi scarpe da ginnastica ed il pallone'' serviva invece per ricordare ai complici di portarsi al seguito gli arnesi atti allo scasso ed il vestiario idoneo al travisamento necessari per commettere i furti. In particolare, le indagini hanno permesso di ricostruire il modus operandi dell'associazione: i malviventi agivano in gruppi di tre, quattro persone che, dopo aver effettuato dei sopralluoghi per individuare gli obbiettivi da colpire, si recavano sul posto con un'autovettura, con l'accortezza dello spegnimento, in precedenza, dei telefoni cellulari; e ciò al fine di evitare controlli postumi, attraverso la ricostruzione delle celle di rintraccio delle utenze radiomobili. Giunti sul posto convenuto, il conducente dell'autovettura rimaneva all'esterno, mentre gli altri complici (in numero di due o tre) entravano all'interno delle abitazioni, previa effrazione di porte e finestre, utilizzando arnesi atti allo scasso. Al fine di non consentire la loro identificazione attraverso i sistemi di videosorveglianza o le impronte digitali, i carabinieri hanno anche scoperto che gli indagati erano soliti “travisarsi ed indossare i guanti ed in alcune circostanze operavano senza scarpe per fare il minimo rumore possibile e non allarmare i vicini o le persone che stavano dormendo all'interno delle abitazioni. In due episodi, infatti, i malviventi sono stati sorpresi dai proprietari di casa mentre stavano commettendo i furti ed in tali circostanze li hanno minacciati con coltelli e bastoni al fine di garantirsi la fuga”.

Questa mattina il blitz. Dichiarati in arresto, sei indagati sono stati trasferiti in carcere, mentre una settima persona è stata ristretta agli arresti domiciliari.