di Simonetta Ieppariello
Un altro morto che potrebbe allungare la lista delle vite spezzate da Norbert Feher. La Procura di Ravenna ha infatti indagato Igor il serbo, ricercato da ormai venti giorni dai migliori corpi dei carabinieri, anche per l’omicidio della guardia giurata, avvenuto il 30 dicembre del 2015 a Fosso Ghiaia, alle porte di Ravenna, nei pressi della cava. A Chianese, un metronotte di 42 anni venne freddato con un colpo di fucile a pallettoni al volto, e allo stesso dall'assassino in fuga venne rubata la pistola. Dopo i delitti di Budrio e Portomaggiore, le indagini relative al brutale omicidio, che fino a venti giorni fa era rimasto irrisolto, hanno trovato un punto di svolta: tante, troppe le analogie tra i tre omicidi per non far convergere verso un punto comune gli inquirenti.
Da ieri, la Procura di Ravenna ha formalmente iscritto nel registro degli indagati il 41enne Norbert Feher, noto alle cronache nazionali come «Igor il serbo», per l’omicidio del metronotte Salvatore Chianese, 42 anni di Trentola Ducenta, ammazzato con una fucilata al volto all’alba del 30 dicembre 2015. Una ricostruzione che sembra prendere lentamente forma e concretezza di dati.
E' stato aperto un fascicolo in un cui compare finalmente il nome del presunto colpevole, dopo 16 mesi di buio e dolore. Potrebbe essere stato proprio Igor l'assassino di Chianese. Almeno secondo il quadro accusatorio della Procura ravennate.
Il vigilantes casertano stava effettuando un sopralluogo di routine era arrivato alla sbarra di una cava che si apprestava a ispezionare, tra Fosso Ghiaia e Savio.
Un caso rimasto irrisolto per mesi. Buio fitto sull'identità dell'assassino. Un vero e proprio giallo la morte del vigilante trentolese, che viveva in provincia di Ravenna.
Ma nelle ultime settimane gli investigatori che danno la caccia a Igor che sono sulle sue tracce avrebbero fatto luce sulla dinamica dello spietato omicidio. Il metronotte avrebbe sorpreso il ladro nel deposito privato della cava.
Lui uno dei dipendenti impegnati nel servizio di guardiania privata.
Forse Salvatore Chianese potrebbe aver impugnato la sua pistola per bloccare il ladro, per farlo desistere dal furto. Chianese avrebbe esploso un colpo.
Secondo quanto raccontato dai quotidiani romagnoli ad indirizzare le indagini verso Igor sarebbe soprattutto la tecnica usata: del tutto simile a quella che il serbo avrebbe utilizzato in occasione di altri delitti commessi nel Bolognese e nel Ferrarese. Inoltre il bottino (la pistola della vittima) è uguale a quello della rapina del 29 marzo a Consandolo (Ferrara) sempre ai danni di una guardia giurata.
«L'unica cosa che voglio è che deve rispondere di quello che ha fatto. Lui non immagina nemmeno che dolore ha provocato, ha fatto una cosa che non si può fare nemmeno a un animale e l'ha fatto a una persona umile, a una persona onesta». Lo ha detto Filomena, la moglie di Salvatore Chianese in un'intervista rilasciata al Tg1.
IL PASSATO, LE ORIGINI, LA FEROCIA. Un passato e un presente criminali pesantissimi quelli dello slavo ricercato. Che la famiglia d’origine, però, pare ignorare. Alle telecamere della trasmissione di Rete Quattro ‘Quarto grado’ la sorella di Norbert Feher, Nikoletta Bergel, ha raccontato i suoi rapporti col fratello e l’incredulità per i delitti che oggi lo vedono indagato: "Sono sorpresa: tutta la mia famiglia lo è... perché prima di adesso non avevamo mai sentito nulla di male su di lui. La mia famiglia intera è choccata". La donna, che vive a Subotica, la città serba dove è nato il ricercato, racconta: "Per quello che so, non era un soldato. Se n’è andato prima di fare il servizio militare», ha aggiunto, lanciando un messaggio finale che, alla luce dei fatti recenti, lascia perplessi: «So che lui non ha mai commesso questi crimini, vorrei dire a tutti che mio fratello non è così come lo descrivono. A lui voglio dire: ‘Tieni duro che tutto andrà bene’. Mio fratello non è così. La nostra famiglia è con lui... deve tenere duro. Ma se davvero ha fatto queste cose deve pagare».