Lotta all'evasione e frodi fiscali: azione incisiva della Guardia di Finanza

Bilancio operativo 2020 dell'attività delle fiamme gialle in provincia di Caserta

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Il resoconto di un anno di super lavoro

Caserta.  

Interventi mirati e selettivi, fondati sull’incrocio delle banche dati fiscali e di polizia, sul controllo economico del territorio e sulle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e valutaria, nei confronti dei contribuenti ad elevata pericolosità fiscale e, in particolare, verso coloro che pongono in essere condotte fraudolente e illeciti a carattere internazionale: è questa, in sintesi, la strategia adottata dal Corpo dall’inizio della pandemia per arginare i più gravi e diffusi fenomeni di illegalità tributaria e tutelare l’economia legale dall’illecita concorrenza dei frodatori del fisco e dei grandi evasori.

Un’azione che, nel corso del 2020, si è concretizzata nell’esecuzione di 215 interventi ispettivi e di 129 indagini delegate dalla magistratura, che hanno permesso di reprimere numerosissimi reati fiscali (principalmente riferibili all’emissione e all’utilizzo di fatture false, all’occultamento delle scritture contabili e all’omessa dichiarazione) e di denunciare 145 soggetti, di cui 10 tratti in arresto. 

Il valore dei beni sequestrati nella passata annualità per reati in materia di imposte dirette e IVA è di circa 13 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro avanzate alle competenti Autorità Giudiziarie ammontano a circa 50 milioni di euro. 

Particolare attenzione è stata rivolta anche alle frodi carosello: sono 49 i casi scoperti di società “cartiere” o “fantasma” utilizzate per evadere l’I.V.A., anche mediante indebite compensazioni.

Non meno significativo è l’impegno delle Fiamme Gialle casertane nel contrasto all’economia sommersa, come testimonia l’individuazione di 17 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente oltre 21 milioni di euro di IVA dovuta. Inoltre, sono stati verbalizzati 110 datori di lavoro per aver impiegato 233 lavoratori in “nero” o irregolari. 

Ammontano, invece, a 40 gli interventi svolti nel settore delle accise, al fine di contrastare la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale mediante servizi di prevenzione lungo le rotabili maggiormente interessate dai traffici illeciti, nonché, nei casi più gravi, attraverso l’esecuzione di indagini di polizia giudiziaria volte a neutralizzare l’operatività delle organizzazioni criminali, anche di carattere transnazionale, operanti nel settore.

Complessivamente, sono stati sequestrati 322.934 chilogrammi di prodotti energetici, cui si aggiunge un consumato in frode di 1.017 chilogrammi. Parimenti intenso è stato l’impegno dei Reparti a contrasto del contrabbando di sigarette: nel 2020 sono stati eseguiti 117 interventi, che hanno portato al sequestro di circa 20 tonnellate di tabacchi lavorati esteri e di 6 automezzi. Nel settore del gioco illegale ed irregolare sono stati eseguiti nel 2020 n. 73 controlli, riscontrando 41 violazioni. Inoltre, sono state concluse 10 indagini di polizia giudiziaria.

Nel corso del 2020 la Guardia di Finanza ha dedicato una particolare attenzione agli illeciti in materia di spesa pubblica e a tutte le condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.

Si tratta di un settore strategico per il Paese, in quanto il corretto impiego dei fondi pubblici sostiene il tessuto economico nazionale, consente di affrontare le condizioni di disagio in cui possono trovarsi i cittadini e le famiglie, contribuisce a contenere l’esborso complessivo dello Stato e si traduce, in ultima analisi, in un miglioramento complessivo della qualità della spesa, permettendo che essa possa conseguire gli obiettivi cui tende: benessere, crescita e sviluppo.

776 sono stati gli interventi complessivamente svolti nel 2020 a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 80 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 20 deleghe svolte con la Corte dei conti.

Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a circa 1,5 milioni di euro, mentre si attestano su circa 7 milioni di euro quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 152.

Sono attività, quelle appena sintetizzate, che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per più di 43 milioni di euro a carico di 93 soggetti.

Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, all’indomani dell’introduzione del “reddito di cittadinanza”, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del beneficio a tutela di coloro che hanno reale necessità di usufruire del sussidio. Gli interventi eseguiti hanno consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria 157 soggetti per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore. Tra questi figurano anche soggetti intestatari di ville e autovetture di lusso, evasori totali e persone dedite a traffici illeciti.

Nell’ambito dei Piani operativi finalizzati alla tutela della regolarità della spesa previdenziale e sanitaria, i Reparti hanno portato a termine, in totale, 14 interventi, segnalando all’Autorità giudiziaria 120 persone.

Passando, più in generale, al settore della tutela della legalità nella Pubblica Amministrazione, sono state denunciate 27 persone, di cui 6 Pubblici Ufficiali, per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione.

La strategia perseguita dalla Guardia di Finanza mira al contrasto di ogni forma di infiltrazione e degli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità organizzata ed economico-finanziaria, attività di rilevanza assoluta nello scenario che va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico finanziaria a salvaguardia del “sistema Paese” nella delicata fase post emergenza.

Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultano connotati da concreti ed immediati profili di rischio, focalizzando l’attenzione agli arricchimenti patrimoniali da parte di soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie.

In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia, anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”, ed il monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento, includendo la c.d. “area grigia”, rappresentata da soggetti che, pur non organici alle consorterie, si propongono quali facilitatori della penetrazione criminale nel tessuto socio/economico.

In particolare, nel corso del 2020, sono stati eseguiti 32 accertamenti finalizzati all’applicazione di misure patrimoniali che hanno interessato 287 soggetti (di cui 190 persone fisiche e 97 persone giuridiche), a seguito delle quali sono state avanzate proposte di sequestro alle competenti A.G. per oltre 60 milioni di euro. Sempre nello stesso periodo, sono stati sottoposti a confisca beni per un valore di oltre 36 milioni di euro.

Al contempo, sono stati eseguiti 1.291 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.

Altrettanto significativa l’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, tradottasi, sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio e, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria.

In particolare, sono stati eseguiti 21 interventi, da cui è scaturita la denuncia all’A.G. di 46 persone per i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno ai 25 milioni di euro, mentre sono state inoltrate alla magistratura proposte di sequestri per oltre 50 milioni di euro.

È stata, tra l’altro, conferita priorità all’analisi di quei contesti legati alla fase emergenziale e post emergenziale, che vengono delegati con immediatezza ai Reparti competenti per i conseguenti sviluppi operativi, in relazione alla possibile connessione con tentativi di infiltrazione della criminalità nel sistema economico, alle pratiche speculative sui prezzi dei dispositivi medici di protezione individuale o alle procedure di approvvigionamento di materiale medico, nonché, in prospettiva, con l’utilizzazione delle provvidenze che saranno poste a disposizione di cittadini e imprese per superare la contingente crisi economica.

Sempre allo scopo di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico imprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni d’investimento non sicure.

Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono state inoltrate proposte di sequestri di beni per un valore di oltre 51 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di oltre 96 milioni di euro.

Tra le attività del Corpo svolte nel 2020 a tutela del mercato dei beni e dei servizi si pongono quelle (convergenti su 3 Piani operativi) a contrasto dei fenomeni di contraffazione di marchi registrati, usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti, nonché delle violazioni alla normativa sul diritto d’autore.

In tali ambiti, i Reparti operativi hanno effettuato 57 interventi e dato esecuzione a 43 deleghe dell’Autorità Giudiziaria, sottoponendo a sequestro oltre 1.350.000 prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri.

Nel corso del 2020, per i reati di contraffazione e frode in commercio, nonché per violazioni alle norme in tema di sicurezza prodotti, sono stati denunciati 24 soggetti per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, truffa, falso e ricettazione e sottoposti a sequestro oltre 1,3 milioni di mascherine e dispositivi di protezione individuale.

Anche nel 2020, la Guardia di Finanza di Caserta ha collaborato con le Istituzioni preposte e unitamente alle altre FF.PP. nelle attività finalizzate alla repressione degli illeciti ambientali e al fenomeno dei roghi tossici, presente soprattutto nella zona della c.d. “terra dei fuochi”.

In tale contesto, anche in parallelo ai servizi di controllo economico del territorio, i reparti dipendenti hanno proiettato la loro azione soprattutto nell’individuazione di opifici e laboratori artigianali, per Io più abusivi e sconosciuti al fisco, che operano sul territorio in violazione alla normativa a protezione dell'ambiente, quali potenziali protagonisti dello smaltimento illegale dei rifiuti speciali e degli scarti di lavorazioni industriali.

Al riguardo, i Reparti dipendenti da questo Comando Provinciale hanno eseguito nel 2020 67 interventi con l’accertamento di 134 violazioni e con la denuncia di 65 soggetti alle competenti Autorità Giudiziarie. Le attività eseguite hanno portato al sequestro di oltre 1.200 tonnellate di rifiuti speciali/pericolosi.

Oltre alle indagini di polizia giudiziaria specificatamente delegate dall’Autorità Giudiziaria, i reparti del Corpo svolgono mirate attività di contrasto al traffico e allo spaccio delle sostanze stupefacenti nell’ambito dei servizi di controllo economico del territorio, mediante l’impiego di pattuglie automontate nelle aree maggiormente esposte a rischio di essere interessate da traffici illeciti di varia natura, come le stazioni ferroviarie, i caselli autostradali, i terminal bus e le aree adiacenti alle scuole.

I controlli in argomento vengono effettuati anche con l’ausilio delle unità cinofile. Al riguardo, nel corso del 2020, sono stati eseguiti complessivamente 199 interventi, con la constatazione di 200 violazioni, con la denuncia di 37 persone, di cui 8 tratti in arresto. Sono state sequestrate, complessivamente, oltre 145 Kg. di sostanze stupefacenti, di cui 2 Kg. circa di cocaina.

L’impegno concorsuale del Corpo alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica nella città e nella provincia di Caserta è stato assicurato grazie all’impiego dei militari specializzati anti terrorismo e pronto impiego, cc.dd. “AT.P.I.”. In particolare, nell’ambito delle direttive emanate dall’Autorità di Governo e dalla locale Prefettura, la Guardia di Finanza ha collaborato con le altre FF.PP. nella predisposizione dei servizi finalizzati al controllo del territorio, alla gestione delle manifestazioni pubbliche e all’applicazione delle normative dirette al contenimento dei contagi. Notevole è stato, altresì, il contributo fornito dai militari “AT.P.I.” di Caserta alle attività svolte in altre regioni italiane per la gestione dei flussi migratori o in occasione di eventi di particolare rilevanza.