Terra dei Fuochi, sempre più bimbi malati. «Il Papa ci aiuti»

I dati Pausillipon. I genitori lanciano l'allarme. aumenti del 64% a Caserta e 50% a Napoli

E in questa emergenza il «Pausillipon viene depotenziato, così nostri figli rischiano». I piccoli e le famiglie scrivono al Capo dello Stato Mattarella e a Papa Francesco

«Non diventeremo mai grandi, non ci innamoreremo mai, non ci sposeremo, i nostri fratellini non avranno più la gioia di giocare con noi...». È solo un passaggio della lettera straziante scritta dai bambini malati di tumore e dai loro genitori delle associazioni Noi Genitori di Tutti, Terra dei cuori Onlus e Le ali di Checco e inviata al Capo dello Stato e a Papa Francesco inoltrata a mezzo stampa anche alla nostra redazione. 

«All’ospedale pediatrico Pausillipon di Napoli si registra un aumento di tumori solidi rispetto alle leucemie» ed è «allarme per i bambini tra 0-14 anni a causa di un trend in salita del tasso dei ricoveri che nel primo anno di vita è risultato maggiore del 50% a Napoli e 68% a Caserta, dal 2010 ad oggi». A sostenerlo, in una lettera inviata alle massime cariche dello Stato, sono le associazioni della terra dei fuochi dei bambini malati di tumore - in base a dati, fanno sapere, acquisiti da un report. A fronte di questa situazione sono stati rimodulati, fanno sapere i genitori, gli assetti organici interni all’azienda ospedaliera, in particolare, «la trasformazione da unità complesse a unità semplici dei reparti di chirurgia, oncologica pediatrica, laboratorio pediatrico e contro l’ accorpamento del centro trapianti con il centro trasfusionale».

«Una struttura semplice dipartimentale di tipo chirurgico - spiegano i genitori - non può far parte di un dipartimento di Area medica, come appunto il Dipartimento di Oncologia. Questo significa che tutti i bambini malati di cancro dovranno operarsi fuori regione». «Abbiamo dato mandato ai nostri legali di impugnare il suddetto atto aziendale e porremo in essere una serie di iniziative per mettere fine all’ennesima barbarie che la politica e la classe dirigente della nostra regione vuol continuare a commettere nei confronti dei nostri figli».