Si conoscono su Fb: Rosaria uccisa a coltellate nel sonno

Piscitelli confessa il delitto ma troppi punti di quella notte restano oscuri

Arienzo.  

Al momento della confessione, è apparso lucido e privo di rimorsi. Si è costituito all’alba di due giorni raccontando di aver accoltellato la sua compagna dopo una lite. Ma i conti non tornano. A partire da quel corpo abbandonato in quella cava. Rosaria Lentini è morta con dodici coltellate piazzate alla schiena. Dodici colpi di lama che, forse, l’hanno raggiunta nel sonno in quella cava lontana da tutto e da tutti. Colpire per dodici volte con tale violenza mentre si è per terra, in un sacco a pelo che, di fatto, ti tiene immobile, è quasi impossibile. 

La perizia sul corpo di Rosaria Lentini, uccisa a coltellate dal compagno reo confesso, Nicola Piscitelli, smentisce in parte la ricostruzione che ha reso il 55enne, da due giorni in carcere con l'accusa di omicidio premeditato aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. L’uomo ha detto di averla accoltellata dopo una lite. Il camper sarebbe stato causa della furia di un uomo trasformatosi in una notte in un assassino. Quell’ex muratore Rosaria lo aveva conosciuto su facebook. Vivevano in camper arrangiandosi. Il pm Gennaro Damiano contesta la premeditazione. Il punto oscuro resta il perchè i due abbiano deciso di dormire all’aperto. Di lasciare il camper e dirigersi verso la cava. 

Hanno preso i sacchi a pelo e si sono inoltrati nell'area dell'ex discarica. I pm ipotizzano che l’uomo avesse intenzione di consumare l’omicidio lì, lontano da occhi indiscreti. 

Capo d'accusa sostenuto da altri elementi, in primis il fatto che Piscitelli si sia munito di un coltello prima di addentrarsi nella cava. Quest'oggi, la tesi della procura dovrà passare il vaglio del gip che deciderà rispetto alla convalida del fermo e ai reati contestati. 

Il mistero di questo assassinio resta avvolto dal giallo nella cava Tifatina di San Prisco e solo gli accertamenti scientifici già disposti dalla procura potranno fare chiarezza su dove e in che condizioni la donna è stata uccisa.

«Abbiamo litigato perché era stufa di girovagare con il camper», ha detto Piscitelli. Ma nel punto in cui ha indicato ed è stato trovato, che giaceva il corpo di Rosaria non ci sono segni di lotta.

Dall’esame esterno non compaiono segni di lotta, di difesa da parte della donna. Segnali, indizi che lasciano pensare che la Rosaria possa essere stata uccisa nel sonno. La vittima avrebbe subito le dodici coltellate senza reagire: l'ipotesi agghiacciante è quella che Piscitelli abbia atteso che si addormentasse per poi pugnalarla alle spalle. Oggi è in programma l’autopsia. L’ispezione accurata delle unghie, stabilirà se abbia cercato di difendersi, magari graffiando il suo assassino. 

Rosaria lascia tre figli. Dopo il completamento dell’esame autoptico la salma potrà tornare a Mascali, il suo paese in provincia di Catania nel quale la vittima viveva nei periodi in cui non era a Caserta insieme al suo compagno conosciuto su Facebook. 

Redazione