"Un bonus assistenziale ad una psicologa"

Nel reparto di oncologia dell’ospedale di Piedimonte Matese. Il bilancio dei primi due mesi

Guglielmucci: A distanza di due mesi posso dire di sentirmi una "privilegiata"

Piedimonte Matese.  

Come preannunciato qualche mese fa, dopo che l’Asl Caserta ha formalizzato una convenzione, rendendo pubblica la delibera lo scorso settembre 2016, l’Associazione Angela Serra Onlus Caserta Benevento ha finanziato un bonus assistenziale per un anno.

Bonus grazie al quale la psicologa Giovanna Guglielmucci sta affiancando il personale del reparto di Oncologia dell’Ospedale di Piedimonte Matese ufficialmente dallo scorso 9 gennaio. A distanza di due mesi di collaborazione già si sono registrati i risultati tangibili di questa iniziativa degna di lode.

“Il supporto psicologico è stato introdotto nella carta dei diritti del pz oncologico sottoscritto dalla Aimo, Favo e Simpe", ha precisato il dirigente medico responsabile U.O. Oncologia P.O. A.G.P. di Piedimonte Matese Raffaele Nettuno.

“Siamo convinti che attualmente sia imprescindibile l’approccio multidisciplinare a questo tipo di patologie e che, nell’ambito della multidisciplinarietà, sia compresa a pieno titolo la figura dello psicologo, considerando la sofferenza umana che colpisce i pz e le loro famiglie. Riteniamo che siano da non sottovalutare le positive ripercussioni che il sostegno e l’ascolto psicologico hanno sulla compliance dei pz alle complesse cure oncologiche". Ha dichiarato il dottor Carmine Menditto dell’U.O.S.D. Oncologia di Piedimonte Matese.

"A distanza di due mesi posso dire di sentirmi una "privilegiata"." Ad affermarlo la psicologa Guglielmucci che ha continuato: “Mi sono immersa nella sofferenza, ma quello che ogni giorno mi riporto a casa è il coraggio, la forza, le gioie per le piccole cose che in questo breve corridoio di ospedale ti invadono. Sorrisi e piccoli gesti, parole semplici, mai banali, sguardi che non hanno bisogno di essere accompagnati da parole... Il cancro, l'Innominabile, mette tutti (pazienti, medici, infermieri, me) di fronte ad uno specchio, di fronte a tutte quelle domande a cui, forse, non troveremo mai una risposta. Allora si va oltre, ci si aggrappa alla vita, si sorride, si riscoprono forme nuove di rispetto e tanta pazienza, si gustano attimi di serenità e, in questo valzer di delicate emozioni, si riflette e si accettano con consapevolezza anche i momenti di solitudine e tristezza che a volte fanno compagnia e tentano di prendere il sopravvento. Qui la mia "arma" è l'ascolto, accompagnato sempre da un sorriso. Una piccola Grande Donna diceva: "Non sapremo mai quanto bene può fare un semplice sorriso"...io ci provo...ne varrà sicuramente la pena”.