Il Papa e' solo nella Biblioteca e piazza San Pietro e' vuota: torna l'Angelus del lockdown con il Pontefice collegato con i fedeli solo via tv e in streaming sui social. "Dobbiamo farlo cosi' - ha detto Papa Francesco riferendosi al collegamento dal Palazzo apostolico - per evitare che la gente venga in Piazza. Cosi', per collaborare con quelle disposizioni che hanno dato le Autorita', per aiutarci tutti a fuggire da questa pandemia". Il Pontefice dunque non si sottrae alle restrizioni perche' queste potranno contribuire ad uscire dalla pandemia. Una luce in fondo al tunnel come sono anche i vaccini. "Ma perche' queste luci possano illuminare e portare speranza al mondo intero, devono stare a disposizione di tutti", aveva ammonito ieri nella solenne benedizione Urbi et Orbi. E rinnovando l'appello a Paesi ed imprese a non erigere le "barriere" dei brevetti, ha auspicato sui vaccini "cooperazione e non concorrenza" E anche in Vaticano e' cominciato il countdown sul vaccino. Si comincera' con quello prodotto dall'azienda farmaceutica Pfizer. Dal Papa ai vertici della Curia, in Vaticano sono pronti a vaccinarsi non appena le fiale arriveranno Oltretevere. L'inizio delle vaccinazioni dovrebbe cominciare a gennaio e il Pontefice potrebbe essere tra i primi anche per affrontare gli incontri con la gente in sicurezza, e anche in vista del viaggio apostolico in Iraq annunciato per marzo. Ma non e' escluso che la quota di vaccini che arrivera' nell'ambulatorio vaticano sia 'condivisa' anche con i poveri. Questo sta accadendo per esempio con i tamponi che, a parte le necessarie verifiche sui casi scoppiati dentro la Santa Sede, nel primo periodo e soprattutto in questa seconda ondata, vengono messi a disposizione di poveri e senzatetto. Per loro sono d'altronde un vero e proprio 'lasciapassare' per poter dormire nelle strutture di accoglienza. La campagna per la vaccinazione e' partita in Vaticano gia' da qualche settimana. "Lo strumento piu' efficace per combattere la pandemia Covid 19 - si legge nell'informativa circolata in Curia prima delle festivita' - e' rappresentato dal ricorso alla vaccinazione". Nel volantino a disposizione di tutti coloro che vivono e lavorano in Vaticano sono indicati l'efficacia e i (pochi) effetti collaterali che possono insorgere; molto simili tra l'altro ai vaccini che prevengono altri tipi di malattie. "Le vaccinazioni hanno cambiato la storia dell'umanita'" e "la vaccinazione contro il Covid-19, oggi finalmente possibile, rappresenta una grande conquista e una opportunita' preziosa per se stessi ma anche per i propri cari e l'ambiente in cui si lavora" sottolineano il prof. Andrea Arcangeli, direttore della Direzione Sanita' e Igiene e il prof. Giovanni Battista Doglietto, direttore del Fas, con un accorato appello a tutti i residenti in Vaticano. Tutto e' pronto, si attende solo l'arrivo dei farmaci. In Vaticano si e' scelto di dare l'opportunita' di immunizzarsi dal Covid non solo ai residenti ma anche ai dipendenti e ai loro familiari.
