"Il tema delicato della riapertura in presenza delle scuole, per la sua complessita' e per la sua importanza per migliaia di famiglie, studenti e lavaratori della scuola, non puo' essere affrontato con decisioni estemporanee o calate dall'alto dal Governo o con le posizioni altrettanto rigide delle Regioni, senza un necesaario confronto urgente con chi rappresenta il corpo insegnanti ed il personale della scuola".
Lo dichiarano in una nota congiunta la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan e la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi.
"Come si temeva, la data del 7 gennaio e' ormai vicina e restano praticamente irrisolte tutte le criticita' che la Cisl e la Cisl Scuola hanno piu' volte evidenziato in queste settimane. Si e' continuato a discutere in maniera astratta solo di date, ma poco o nulla si e' fatto di concreto per favorire un ritorno alle attivita' scolastiche in condizioni di sicurezza", aggiungono.
"Ormai e' abbastanza chiaro che su una delle questioni di maggiore impatto, quella del sovraffollamento dei mezzi di trasporto, non si sono individuati rimedi concreti e gli effetti verranno scaricati in pieno sulle scuole, costrette ad organizzare turnazioni che sono complicate da gestire (con la quota al 75% sarebbe stato difficilissimo organizzare i turni) e che comportano disagi di non poco conto per gli alunni pendolari.
Se e' sbagliato in generale lasciare le scuole da sole in un'emergenza di questa portata, lo e' in modo particolare per quegli aspetti di natura sanitaria su cui occorrono strumenti urgenti e competenze specifiche. Ricordando intanto che meta' delle scuole, quelle dell'infanzia e del primo ciclo, stanno quasi ovunque funzionando in presenza da settembre, non e' possibile che non vi sia in ogni scuola un adeguato supporto per quanto riguarda l'individuazione ed il trattamento di eventuali casi di contagio", osservano ancora.
