Scuola, sindacati scettici: prima i test e poi in classe

Scontro acceso sul ritorno in presenza

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I timori del sindacato

I rappresentanti dei sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda, Snals e Anief si sono riuniti per discutere di ritorno in classe, contagi e vaccini, didattica a distanza, stipendi, reclutamento e precariato. Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato rappresentativo Anief, ha affermato che "prima di tornare in classe e' necessario avviare un controllo con test per tutto il personale, visto che abbiamo mediamente dai 12mila ai 20mila contagi al giorno. Perche' questi test erano auspicabili il 1° settembre e non adesso? Sono indispensabili per gestire questa tragica situazione. Necessario fare test obbligatori per sapere chi ha contratto il virus, per vedere come il Covid-19 si e' mosso nelle nostre case in queste settimane. E' un problema infatti chiudere e aprire le scuole in continuazione, stiamo parlando della salute di studenti e docenti, della probabile terza ondata, visto che a meta' gennaio potrebbe esserci il picco".

Per quanto riguarda la didattica a distanza, Pacifico ha affermato che la "dad e' stata la modalita' esclusiva in occasione della chiusura delle scuole ma e' un errore pensare che il rimedio possa essere la cura. E' importante capire l'importanza della scuola nella nostra societa' e gli italiani lo hanno compreso. Gli insegnanti stanno facendo un ottimo lavoro con la dad, con ovvie difficolta', soprattutto per i precari che non hanno accesso alla card, che permetterebbe loro di fornirsi degli strumenti necessari. Noi pensiamo a una didattica integrata, da accompagnamento a quella in presenza". Sempre a proposito della didattica a distanza, il leader dell'Anief ha concluso affermando che "il contratto firmato ha permesso di tutelare i lavoratori della scuola". Per quanto concerne la questione retributiva, Marcello Pacifico ha sottolineato come "gli stipendi degli insegnanti italiano siano di molto inferiori a quelli dei colleghi europei, risulta necessario adeguarsi. Inoltre noi ci stiamo battendo per far riconoscere il rischio biologico e quello burnout".