Le ferie non godute e la loro monetizzazione, tutto quello che c’è da sapere

Vediamo nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere

le ferie non godute e la loro monetizzazione tutto quello che c e da sapere

Come cita l’art. 36 comma 3 della Costituzione, il Lavoratore ha diritto non solo al riposo settimanale, ma anche a delle ferie annuali retribuite. È chiaro, quindi, come queste siano una necessità inviolabile di ognuno, che serve al dipendente per ritrovare le proprie energie psicofisiche.

Bisogna, però, tener presente che il lavoratore non può esercitare questo diritto come e quando vuole, ma deve tener conto di precise linee guida che consentono un'organizzazione ottimale dei luoghi di lavoro.

In particolare, nel caso specifico di ferie non godute, esistono particolari normative da applicare in ambito italiano. Vediamo dunque nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere in questi casi e come e quando il dipendente le può monetizzare, ricevendo un compenso o un’indennità in sostituzione al periodo di ferie.

Monetizzazione delle ferie nella legge italiana

Come tutti sappiamo, a stabilire la crescita delle ferie maturate contribuisce la mole di lavoro effettivo che il dipendente svolge: ciò significa che bisognerà prendere in considerazione l'inizio della sua attività lavorativa, proseguendo poi lungo tutto il suo corso fino alla relativa cessazione del contratto.

Nel momento in cui il lavoratore non può o non vuole godere delle proprie ferie, in linea generale la loro monetizzazione è vietata, in quanto questa procedura non è prevista o consentita dalla normativa italiana.

Questo discorso vale anche nel caso in cui un dipendente abbia maturato molti giorni di ferie non utilizzati. Dopo molte sentenze e dibattiti al riguardo, è stato infatti deciso che il periodo minimo su cui viene decisa l’applicazione delle ferie, ovvero le famose quattro settimane, non può e non deve essere sostituito da una indennità, salvo l’eccezione riguardante la risoluzione del contratto.

In questo preciso caso, infatti, le ferie non godute devono essere pagate dal Datore di Lavoro tramite una indennità sostitutiva. Tutto questo dovrà verificarsi anche in caso di decesso del lavoratore, così come dichiarato dalla Corte di Giustizia UE il 12 giugno 2014, con C-118/13.

Resta specificato, però, che anche in questo caso ci sono delle eccezioni, per cui è comunque possibile evitare il pagamento dell’indennità sostitutiva, come ad esempio quando il dipendente non usufruisce delle sue ferie nonostante sia stato messo a condizione di farlo.

Le eccezioni ai casi specifici

Ci sono altre eccezioni a questo punto che consentono al lavoratore dipendente di monetizzare le proprie ferie, oltre ai casi già citati.

Secondo la legge, infatti, e più precisamente secondo l’art. 14, comma 14, del d.P.R. n. 395 del 1995, il divieto all’indennità non può trovare applicazione nel momento in cui il dipendente sia soggetto a uno stato di malattia o da altra causa che oggettivamente non può essere imputabile al lavoratore.

In tutti questi casi, alla persona interessata viene riconosciuto il diritto alle ferie non godute, in quanto le cause non gli sono imputabili.

Il datore di lavoro e le sue facoltà

È importante sottolineare come al datore di lavoro resta comunque la facoltà di assegnare le ferie ai suoi dipendenti, anche sulla base del diritto di poter organizzare e dirigere la sua azienda come meglio ritiene più opportuno.

Sarà però il lavoratore a poter richiedere i giorni desiderati, indicando il periodo per lui più congeniale durante l’anno, fermo restando la possibilità che gli possano essere rifiutate in quell'occasione per esigenze specifiche, o che gli vengano successivamente modificate in base agli impegni aziendali.

Eventualmente, queste modifiche dovranno comunque essere notificate per tempo con una comunicazione ufficiale e in ogni caso prima che inizino le ferie, in quanto nessun dipendente è obbligato a rendersi rintracciabile nei suoi giorni di riposo.

L’obbligo di fruire delle ferie non godute

A questo punto, la domanda che sorge spontanea è se l’azienda possa imporre ai propri lavoratori di usufruire delle ferie non godute. Ebbene, anche se la loro monetizzazione non è legalmente consentita in Italia, l’azienda può comunque, in alcune circostanze, imporne la loro fruizione.

Ad esempio, potrebbe succedere che il datore di lavoro decida di offrire dei periodi di ferie a tutti coloro che abbiano lavorato in più sorpassando le normali ore, sia che si tratti di straordinari effettuati, sia di un accesso a un periodo maggiorato di giorni goduti, sia nel caso in cui siano state accumulate per una necessità aziendale e quindi per una mole di lavoro maggiore.

Sia chiaro che la legge a questo proposito ribadisce che le ferie sono un diritto dei lavoratori irrinunciabile e che quando sono negate, le aziende possono essere penalizzate o addirittura sanzionate. È importante quindi che vi sia sempre accesso al periodo minimo per la sospensione del lavoro di tutti i dipendenti durante l’anno.

Perdere le ferie non godute

Un altro grande dubbio a proposito delle ferie non godute riguarda la paura del lavoratore di perderle superato un certo limite di tempo. In questi casi, è raro che questo accada.

Generalmente, infatti, sia che si tratti di una indennità presentata a fine rapporto lavorativo, sia che venga poi applicato il periodo di ferie successivamente, è difficile che il dipendente si trovi a fronteggiare questa situazione.

Nel caso in cui queste non vengano però sfruttate entro i prossimi 18 mesi, sempre tenendo conto dell'anno in cui vengono effettivamente maturate, verranno applicati i contributi INPS.

Ci sono comunque casi in cui sarà possibile ancora usufruirne, anche superato questo lasso temporale. Pensiamo, ad esempio, al periodo della pandemia. In questo caso, molte aziende hanno comunque deciso di far recuperare periodi di ferie non goduti a tutti i loro dipendenti.

Come il dipendente può richiedere le proprie ferie

Non ci sono specifiche modalità per la richiesta delle ferie. In linea di massima, è il datore di lavoro che stabilisce le consuetudini in questo campo. Potrebbe essere ad esempio necessario l’inoltro di una domanda scritta oppure potrebbe essere sufficiente una mail al diretto responsabile, se non addirittura una semplice richiesta verbale al responsabile delle risorse umane.

In genere, soprattutto per quanto riguarda le aziende più grandi e strutturate, viene redatto uno specifico piano per le ferie di anno in anno, che prevede le indicazioni dei periodi di ferie richiesti dai dipendenti, a cui dovranno fare seguito le relative approvazioni o modifiche.

Bisogna tenere conto che nel caso di non approvazione, il lavoratore non potrà in ogni caso assentarsi dal lavoro senza autorizzazione, pena l’apertura di un procedimento disciplinare a suo carico e la contestazione di assenza ingiustificata dal servizio.