A quattordici giorni dalla scadenza per la conversione in legge, il governo deposita al Senato un maxi-emendamento di circa trenta pagine che interviene in modo significativo sulla manovra economica. Le correzioni toccano nodi sensibili del confronto politico e sociale, dalle pensioni al lavoro, fino al sostegno alle imprese, modificando il perimetro delle misure varate solo poche settimane fa. Tra gli interventi più rilevanti c’è lo stop al riscatto della laurea breve ai fini dell’accesso alla pensione anticipata. Una scelta che restringe ulteriormente i canali di uscita dal lavoro e che si inserisce nel percorso di contenimento della spesa previdenziale, uno dei capitoli più delicati dell’intera manovra.
Tfr, scatta il silenzio-assenso
Dal primo luglio del prossimo anno arriva una novità destinata a incidere sul rapporto tra lavoratori e previdenza complementare. Per i neoassunti del settore privato scatterà il trasferimento automatico del Tfr ai fondi pensione, salvo esplicito rifiuto. Il lavoratore avrà sessanta giorni dalla data della prima assunzione per opporsi. La misura riguarda tutti i dipendenti privati, con l’esclusione di colf e badanti. Il pacchetto di modifiche interviene anche sui premi di risultato e introduce nuove entrate fiscali, tra cui un inasprimento della tassazione sulle assicurazioni. Un segnale che punta a rafforzare le coperture finanziarie della manovra, in un quadro di risorse sempre più limitate e vincoli di bilancio stringenti.
Imprese, incentivi rimodulati
Sul fronte produttivo viene prorogato l’iperammortamento per gli investimenti delle imprese fino al 30 settembre 2028, ma con una revisione significativa: stop alle super aliquote dedicate agli investimenti green. Una scelta che ridimensiona la spinta fiscale alla transizione ecologica, mantenendo però un sostegno generalizzato agli investimenti. Il maxi-emendamento apre ora una fase cruciale del confronto in Parlamento. Le correzioni del governo ridisegnano la manovra e promettono di accendere il dibattito politico e sindacale nelle ultime settimane prima del via libera definitivo, in un clima già segnato da tensioni su pensioni, lavoro e politiche industriali.
