Piazza San Pietro gremita, questa mattina, per la Messa di inizio Pontificato di Papa Leone XIV. Secondo le autorità competenti citate da fonti vaticane, sono circa 150 mila i fedeli presenti alla cerimonia, in costante aumento sin dalle prime ore dell’alba. Un’ondata di partecipazione e commozione ha accompagnato ogni momento del rito, celebrato nel cuore della cristianità.
“Sono stato scelto senza alcun merito – ha detto Leone XIV all’inizio della sua omelia – e, con timore e tremore, vengo a voi come un fratello che vuole farsi servo della vostra fede e della vostra gioia”. Un passaggio che ha colpito per la sua semplicità e per il richiamo diretto al cuore del Vangelo: camminare insieme “sulla via dell’amore di Dio, che ci vuole tutti uniti in un’unica famiglia”.
Nel corso della celebrazione, il Pontefice ha ricordato con commozione Papa Francesco: “La sua morte ha riempito di tristezza il nostro cuore – ha detto – e in quelle ore difficili ci siamo sentiti come pecore senza pastore. Ma proprio nel giorno di Pasqua abbiamo ricevuto la sua ultima benedizione”. Un richiamo forte, sentito, alla continuità spirituale con il predecessore, culminato nella frase pronunciata ieri da Papa Prevost durante il Regina Coeli: “Ho sentito forte la presenza spirituale di Papa Francesco, che dal Cielo ci accompagna”.
Leone XIV ha voluto anche ripercorrere i momenti del Conclave, sottolineando l’unità emersa tra i cardinali: “Abbiamo posto nelle mani di Dio il desiderio di eleggere un pastore capace di custodire la fede e rispondere alle sfide di oggi”.
Durante il Regina Coeli, non sono mancati riferimenti ai principali drammi internazionali. Con parole che richiamano quelle del suo predecessore, il nuovo Papa ha parlato della “martoriata Ucraina” e della necessità di “negoziati per una pace giusta e duratura”. E ha rivolto un pensiero anche alla popolazione di Gaza: “Bambini, famiglie e anziani sono ridotti alla fame”.
Poche ore prima della celebrazione, Leone XIV ha ricevuto in udienza il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, come reso noto dalla Santa Sede.
L’omelia si è conclusa con un invito a costruire ponti: “Il Signore non abbandona mai il suo popolo. Lo raduna quando è disperso e lo custodisce come un pastore il suo gregge”. E oggi, in una piazza San Pietro colma di fede e speranza, quella voce sembra aver trovato ascolto.