Il Movimento 5 Stelle ha ufficialmente abbandonato la storica regola dei due mandati. Durante una maratona notturna, il Consiglio nazionale, guidato da Giuseppe Conte, ha approvato modifiche al codice etico che permettono una maggiore flessibilità nelle candidature future. Le nuove disposizioni saranno sottoposte al voto online degli iscritti. Questo cambiamento rappresenta un passo significativo per il M5S, che cerca di adattarsi alle esigenze politiche attuali senza rinunciare ai principi fondanti.
Le nuove regole: "stop and go" e "due più uno"
Le modifiche introdotte prevedono che chi ha già svolto due mandati possa candidarsi nuovamente dopo una pausa di cinque anni, secondo la regola dello "stop and go". Inoltre, è consentito un terzo mandato se si tratta di una carica diversa, come passare da parlamentare a sindaco o governatore, seguendo la formula "due più uno". Queste misure mirano a evitare il carrierismo politico, mantenendo al contempo la possibilità di valorizzare l'esperienza acquisita dagli esponenti del movimento.
Il ritorno degli ex: Fico, Raggi, Taverna e altri
Con l'adozione delle nuove regole, diversi volti noti del M5S possono tornare in campo. Roberto Fico è indicato come possibile candidato alle Regionali in Campania. Virginia Raggi, Chiara Appendino, Paola Taverna, Vito Crimi, Stefano Buffagni, Alfonso Bonafede e Fabiana Dadone sono tra gli ex parlamentari che potrebbero nuovamente candidarsi. Questo ritorno è visto come un'opportunità per rafforzare la presenza del movimento a livello territoriale e per sfruttare l'esperienza politica maturata.
Il ruolo di Conte e le deroghe limitate
Giuseppe Conte avrà la facoltà di concedere deroghe per un terzo mandato continuativo, ma queste saranno limitate al 5% dei candidati. Questa misura è stata pensata per mantenere un equilibrio tra il rinnovamento e la valorizzazione dell'esperienza, evitando un'apertura indiscriminata che potrebbe portare a un eccessivo riciclo politico. Il leader del M5S ha sottolineato l'importanza di queste regole per garantire la competitività del movimento, soprattutto a livello locale.