Giustizia, il Senato accelera: via libera in Aula senza ok della Commissione

Il centrodestra usa il "canguro" per arginare l'ostruzionismo di Pd, M5S e AVS.

giustizia il senato accelera via libera in aula senza ok della commissione

La riforma sulla separazione delle carriere dei magistrati approderà in Aula l'11 giugno, anche se la Commissione Affari costituzionali non avrà completato l'esame.

Commissione rallentata dai referendum e dal decreto sicurezza. Il calendario dei lavori del Senato per la prima settimana di giugno risente della sovrapposizione con altri impegni istituzionali. Le sedute della Commissione Affari costituzionali sulla riforma costituzionale della giustizia, in particolare quella sulla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, sono state ridotte al minimo: soltanto due appuntamenti, fissati per mercoledì 4 giugno alle ore 9 e successivamente alle 18 o al termine dei lavori d'Aula. La coincidenza con la seconda lettura del decreto sicurezza e la prossimità del voto dell'8 e 9 giugno, quando gli italiani saranno chiamati a esprimersi su referendum abrogativi riguardanti lavoro e cittadinanza, oltre che sui ballottaggi nei Comuni, ha imposto una pausa nei lavori.

Il pressing della maggioranza

La riforma in Aula anche senza conclusione in Commissione

Negli ultimi giorni, il dibattito parlamentare sulla riforma della giustizia si è fatto più acceso. Il motivo è la decisione della maggioranza di portare comunque in Aula, a partire dall’11 giugno, il disegno di legge sulla separazione delle carriere. Tale scelta sarà perseguita anche se la Commissione non avrà concluso l'esame degli emendamenti. Un'accelerazione che testimonia la volontà politica di chiudere la partita entro i tempi stabiliti dalla tabella di marcia del governo.

Lo strappo procedurale

L’opposizione accusa: “Uso improprio del canguro parlamentare”

Resta ancora lungo l’elenco degli emendamenti presentati dalle opposizioni – in particolare da Pd, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra – che si oppongono alla riforma. Per fronteggiare l’ostruzionismo, la maggioranza ha ottenuto l’ok della Giunta per il Regolamento all’utilizzo della tecnica del "canguro". Si tratta di uno strumento che permette di saltare in blocco tutti gli emendamenti considerati simili a uno già respinto, così da velocizzare i lavori. Il presidente della Commissione, Alberto Balboni di Fratelli d’Italia, ha già cominciato ad applicare il metodo, rivendicandone la legittimità. Secondo lui, non è ammissibile che le minoranze tentino di paralizzare l’attività legislativa e ribadisce che non esiste alcun diritto di veto in capo all’opposizione.