Luca Bassini (DHL Express): la sostenibilità come chiave nel settore eCommerce

Bassini-DHL Express: consumatori green, ma imprese poco pronte alla sostenibilità

Il commercio digitale in Italia continua a crescere con ritmi sostenuti, ma la vera sfida oggi non riguarda soltanto i volumi.

La sostenibilità è diventata un criterio di scelta per i clienti e una leva competitiva per i brand. Su questo argomento si è concentrata la ricerca realizzata da DHL Express Italy insieme all’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, con il coinvolgimento di 113 merchant e oltre 1.000 consumatori.

Il quadro che emerge è quello di un mercato che corre veloce, con potenzialità enormi, ma che mostra al tempo stesso contraddizioni e ritardi. Da un lato ci sono consumatori sempre più attenti all’impatto ambientale delle proprie scelte, dall’altro aziende che faticano ad adeguarsi a queste richieste.

Un mercato in espansione ma non privo di contraddizioni

Le stime tra il 2023 e il 2027 mostrano come l’eCommerce italiano crescerà con un ritmo medio annuo superiore al 12%, una percentuale che colloca il nostro Paese addirittura al di sopra della media globale.

È un segnale forte che conferma l’attrattiva del digitale come canale di vendita e di relazione con i clienti.

Tuttavia, questo sviluppo rischia di essere incompleto se non sarà accompagnato da un salto culturale. Sempre più spesso, infatti, i consumatori scelgono non solo in base al prezzo o alla velocità di consegna, ma anche alla coerenza di un marchio con valori come trasparenza, riduzione degli sprechi e impegno ambientale.

«Le imprese italiane hanno davanti un’opportunità di crescita sempre più rilevante nel settore e-commerce,», commenta Luca Bassini, CFO di DHL Express Italy. «per coglierla senza il rischio di restare indietro è imperativo però unire innovazione, rapidità e rispetto per l’ambiente».

Velocità e responsabilità: le nuove aspettative dei clienti

Dalla ricerca emerge che il 55% degli acquirenti online desidera ricevere il proprio ordine non oltre le 72 ore. La comodità e la velocità, dunque, è sicuramente un elemento di primaria importanza per i clienti che al contempo continuano a preferire la consegna diretta a casa.

Nonostante ciò, al tempo stesso c’è un nuovo gruppo di consumatori attenti all’ambiente che prende in considerazione alternative considerate più sostenibili come: l’acquisto unico per una spedizione più grande con meno viaggi e la scelta di ritirare i propri ordini da Locker automatici e punti di ritiro.

Un altro dato interessante riguarda il fatto che la sostenibilità superi anche il desiderio di risparmio per un terzo dei consumatori, che dichiarano di essere disposti a pagare un sovrapprezzo pur di avere un servizio di consegna che sia sostenibile.

È un segnale che va oltre la dichiarazione d’intenti: indica che la sostenibilità è ormai riconosciuta come valore reale, tanto da incidere anche sul portafoglio.

«Il nostro compito - osserva Luca Bassini CFO di DHL Express - è dimostrare che velocità e sostenibilità non sono in contraddizione. Locker automatizzati, consegne flessibili e innovazioni digitali dimostrano che la logistica può essere allo stesso tempo efficiente e rispettosa dell’ambiente».

Imprese ancora indietro negli investimenti green

Se i consumatori sembrano già orientati, lo stesso non si può dire delle imprese. Secondo i dati, due terzi delle aziende non offrono prodotti certificati come sostenibili e soltanto una minoranza ha introdotto progetti di riciclo del packaging.

Gli investimenti, inoltre, restano limitati: raramente superano il 6% del fatturato e, anche quando vengono avviati, spesso si tratta di iniziative isolate e non inserite in una strategia organica. Solo il 54% delle aziende dichiara di avere intrapreso qualche iniziativa concreta.

Il problema non è soltanto economico, ma anche culturale: molte realtà non dispongono di risorse interne dedicate alla gestione dei temi ESG.

Questo significa che la sostenibilità viene ancora percepita come una funzione accessoria, invece che come parte integrante della crescita di lungo periodo.

Il divario tra domanda e offerta

Il dato forse più significativo dell’indagine riguarda il gap tra ciò che i clienti chiedono e ciò che le imprese offrono. Mentre 7 consumatori su 10 dichiarano di valutare le politiche ambientali nelle proprie scelte d’acquisto, solo un’impresa su cinque ha davvero avviato progetti strutturati per ridurre il proprio impatto ambientale.

Questa distanza vede da un lato i clienti diventano sempre più selettivi, dall’altro i merchant meno attenti possono perdere competitività.

Per Luca Bassini, «oggi la sostenibilità non è più un fattore secondario: è un criterio che pesa sulle vendite e sulla reputazione dei brand. Le aziende che non colmano rapidamente il divario rischiano di essere escluse dalle scelte dei consumatori».

E in questo contesto la logistica gioca un ruolo determinante. Non si tratta solo di spostare merci da un punto all’altro, ma di costruire processi che riducano consumi ed emissioni.

«La logistica - sottolinea il CFO di DHL Express Bassini - è un asset strategico. Permette alle aziende non solo di soddisfare i tempi di consegna, ma anche di allinearsi alle aspettative dei clienti e di dimostrare concretamente il proprio impegno verso la sostenibilità».

Il futuro dell’e-commerce con la sostenibilità al centro

Il percorso verso un eCommerce più sostenibile non è immediato. Richiede investimenti, innovazione e soprattutto un cambio di mentalità.

I dati della ricerca sono chiari: i consumatori premiano le aziende che scelgono packaging riciclabile, che riducono i consumi energetici e che comunicano con trasparenza i propri progressi.

Gli investimenti in sostenibilità dal lato operativo permettono di ridurre inefficienze e consumi; dal lato reputazionale rafforzano il legame con i clienti.

«Nei prossimi anni la crescita delle aziende nel settore e-commerce - conclude Luca Bassini – dipenderà anche dalla capacità di ridurre il divario tra aspettative e azioni concrete. La sostenibilità non è più un optional: è un fattore che farà la differenza tra chi crescerà e chi resterà indietro».