Novellara, minaccia la figlia 20enne: "Senza matrimonio finisci come Saman"

Il padre aveva costretto la ragazza a contrarre matrimonio a distanza con un cugino mai visto

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L'indagine ha rivelato che la ragazza era privata della libertà di uscire di casa, cercare lavoro, avere contatti esterni e persino proseguire gli studi.

In una drammatica vicenda a Novellara (Reggio Emilia), un padre pakistano ha minacciato la propria figlia, dichiarando che senza matrimonio avrebbe subito la stessa sorte di Saman Abbas. Questo ha portato all'emissione di provvedimenti cautelari contro entrambi i genitori.

Provvedimenti cautelari ed accuse di maltrattamenti

Dopo la denuncia presentata ai carabinieri di Novellara, il Tribunale, su richiesta della Procura reggiana, ha emesso il divieto di avvicinamento al padre e misura analoga alla matrigna per il reato di maltrattamenti in famiglia. Entrambi i coniugi pakistani, con l'applicazione di braccialetti elettronici, sono stati sottoposti a queste restrizioni.

Condizioni opprimenti per la 20enne

La giovane, poco più che ventenne, viveva con il padre, la matrigna e i fratelli nati dal secondo matrimonio del padre. L'indagine ha rivelato che la ragazza era privata della libertà di uscire di casa, cercare lavoro, avere contatti esterni e persino proseguire gli studi interrotti dal padre. Le imponevano comportamenti "adeguati" a causa della sua religione musulmana.

Costrizione al matrimonio e viaggio forzato in Pakistan

Il padre aveva costretto la ragazza a contrarre matrimonio a distanza con un cugino mai visto di persona nel 2021. Di recente, la giovane ha riferito ai servizi sociali di un progetto di viaggio in Pakistan prospettatole dal padre. Temendo per la propria incolumità, ha accettato il collocamento in una comunità, suggerito precedentemente dai servizi sociali locali.

Procura reggiana interviene con provvedimenti cautelari

La Procura reggiana ha immediatamente agito, condividendo le risultanze investigative dei Carabinieri e il sostegno dei servizi sociali di Novellara. Il GIP del Tribunale di Reggio Emilia ha quindi emesso il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima per entrambi i coniugi pakistani, stabilendo una distanza di almeno 500 metri e il divieto di comunicare con la giovane in qualsiasi modo.