Sovrintendente del Corpo di polizia penitenziaria in servizio presso la casa di reclusione di Porto Azzurro, 58 anni, moglie e una figlia, persona splendida, dedita al lavoro e all'attività sindacale in favore dei colleghi nelle file della Uilpa Polizia Penitenziaria, nel pomeriggio si è tolto la vita impiccandosi nell'alloggio demaniale.
Così Gennarino De Fazio segretario generale Uilpa polizia penitenziaria: "Siamo sgomenti per quest'ulteriore vita spezzata. Ancora una morte di carcere e per il carcere.
Naturalmente, a determinare un così gesto estremo concorrono una serie di variabili, di diversa natura, ma noi riteniamo che il servizio in prigioni in perenne emergenza e con carichi di lavoro e di coscienza inenarrabili costituiscano il fattore prevalente, tanto che le consideriamo morti per servizio.
Dall'inizio dell'anno è il secondo operatore che si toglie la vita, mentre ammontano a 29 i detenuti suicidi.
Numeri pazzeschi per un qualsiasi Paese che voglia dirsi civile, mentre dal governo sulle politiche carcerarie continuano a pestare l'acqua nel mortaio enunciando slogan privi di contenuti, quando non del tutto fuorvianti.
Basti pensare che da 5 mesi non riescono a nominare il Capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, lasciando le carceri e il Corpo di polizia privi del loro vertice.
In questo momento non ci rimane che stringerci attorno al dolore della moglie, della figlia e dei familiari del collega, ma da domani valuteremo ancora con maggiore determinazione come infrangere il muro di gomma innalzato a Via Arenula e a Palazzo Chigi".