E' un'impronta insanguinata mai attribuita a nessuno nella prima indagine quella che la procura di Pavia e i carabinieri del nucleo investigativo di Milano oggi sostengono essere di Andrea Sempio, indagato per il concorso con altri o con Alberto Stasi nell'omicidio di Chiara Poggi. E' quanto si apprende in merito all'elemento indiziante contenuto nella consulenza tecnico-scientifica disposta dai pm pavesi. L'orma si trova sulle scale che portano alla cantina della villetta di via Pascoli dove e' stato il corpo senza vita della ventiseienne, uccisa la mattina del 13 agosto 2007.
L'audizione di Marco Poggi: un tassello nel nuovo mosaico investigativo. Marco Poggi, fratello di Chiara Poggi, è stato ascoltato come persona informata sui fatti presso una caserma dei Carabinieri nel veneziano. L'audizione, condotta dalla PM Giuliana Rizza, si inserisce nel contesto della riapertura delle indagini sull'omicidio avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco. L'obiettivo principale era chiarire i rapporti tra Chiara e Andrea Sempio, amico di Marco e unico indagato nel nuovo filone investigativo. Le dichiarazioni di Marco potrebbero fornire dettagli cruciali sulla frequentazione della villetta di via Pascoli da parte di Sempio e altri amici dell'epoca.
L'assenza di Andrea Sempio e le motivazioni della difesa
Andrea Sempio, convocato per lo stesso giorno in Procura a Pavia, non si è presentato all'interrogatorio. I suoi legali hanno motivato l'assenza con un vizio procedurale nell'invito a comparire, ritenuto nullo per la mancanza di un avvertimento previsto dal codice di procedura penale. La legale Angela Taccia ha commentato sui social con la frase "Guerra dura senza paura", sottolineando la determinazione della difesa nel contestare le modalità dell'interrogatorio.
Nuovi elementi: impronte e DNA sulla scena del crimine
La riapertura dell'inchiesta è stata motivata dalla scoperta di nuovi elementi probatori. Tra questi, un'impronta del palmo della mano, compatibile con quella di Andrea Sempio, è stata rinvenuta sul muro delle scale che conducono alla taverna della villetta, vicino al luogo dove è stato trovato il corpo di Chiara. Inoltre, tracce di DNA sotto le unghie della vittima, attribuite a Sempio, sono state rivalutate grazie a nuove tecniche di analisi, rafforzando l'ipotesi della sua presenza sulla scena del crimine.
Il coinvolgimento delle gemelle Cappa: vecchie testimonianze riemergono
Le cugine di Chiara, Stefania e Paola Cappa, sono tornate al centro dell'attenzione investigativa. Sebbene non siano indagate, alcune testimonianze le collocano nei pressi della villetta il giorno dell'omicidio. In particolare, un testimone ha riferito di aver visto una ragazza, presumibilmente Stefania, allontanarsi in bicicletta con un oggetto ingombrante in mano. Inoltre, messaggi SMS tra le gemelle, acquisiti dagli inquirenti, contengono frasi ambigue come "Mi sa che abbiamo incastrato Stasi", riferendosi all'allora fidanzato di Chiara, Alberto Stasi.
Alberto Stasi: l'ex fidanzato risponde alle domande della Procura
Alberto Stasi, unico condannato in via definitiva per l'omicidio di Chiara Poggi, si è presentato all'interrogatorio previsto per il 20 maggio 2025 in Procura a Pavia. Accompagnato dalla sua avvocata, ha risposto a tutte le domande poste dagli inquirenti. Il suo legale ha espresso soddisfazione per l'esito dell'interrogatorio, sottolineando la collaborazione di Stasi con la magistratura. La riapertura dell'inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi, a distanza di 18 anni, evidenzia la complessità del caso e la persistenza di zone d'ombra. Le nuove testimonianze e i recenti ritrovamenti scientifici potrebbero portare a una revisione delle responsabilità e a nuovi sviluppi giudiziari. La Procura di Pavia continua le indagini per fare luce su uno dei casi più discussi della cronaca italiana.
