Tragedia a Villa Pamphili, identificate madre e figlia: sono americane

Roma, i corpi scoperti nel parco erano di una donna e una neonata statunitensi

tragedia a villa pamphili identificate madre e figlia sono americane

Le indagini hanno svelato l’identità delle due vittime trovate a Villa Pamphili: una donna di circa trent’anni e una neonata, entrambe statunitensi. Il principale sospettato, anche lui americano, è ricercato per l’omicidio della bambina, strangolata

I filmati e le testimonianze che hanno incastrato l’uomo. La svolta nell’indagine è arrivata incrociando le immagini di sorveglianza di mense per poveri e mercatini con le dichiarazioni di alcuni senzatetto. Decisivi due oggetti: un cappellino con visiera e un vestitino rosa, trovati vicino al luogo del ritrovamento. L’uomo che si accompagnava con la donna e la bambina è stato riconosciuto grazie a un documento mostrato alla Caritas. È un cittadino statunitense, ma il legame di parentela con la piccola resta incerto.

Accampati tra gli oleandri

L'igloo donato dagli enti caritatevoli come rifugio notturno

Il corpo della donna era nascosto sotto un sacco nero nei pressi di una siepe, accanto a un brandello di tenda: un igloo distribuito da associazioni benefiche. Vicino, anche un reggiseno e un sacco a pelo. La scientifica ha raccolto una quarantina di reperti, ora al vaglio per impronte e DNA. Il parco era accessibile anche da un varco aperto da un incidente automobilistico avvenuto due mesi prima.

Identità svelata dai tatuaggi

Tatuaggi, DNA e impronte inviati all’estero per il riconoscimento

Il corpo della donna, in stato avanzato di decomposizione, presentava quattro tatuaggi. Uno di questi – uno scheletro con tavola da surf nei colori della bandiera lituana – ha trovato riscontri tra Australia e USA. Non è stato possibile ottenere un’identificazione dal volto, ma i profili biometrici sono stati trasmessi a diversi paesi per le verifiche.

Un’ipotesi di famiglia itinerante

Un legame non confermato e una vita ai margini non per povertà

I tre non risultavano in alcuna banca dati europea e potrebbero aver formato un nucleo familiare itinerante. Si indaga anche sulla loro presenza in Italia e sulla durata del soggiorno. La donna non mostrava segni di violenza, né tracce di alcol o farmaci: si ipotizza un decesso per cause naturali o avvelenamento.

La bambina: morte per soffocamento

Picchiata e zittita per fame: forse uccisa giorni dopo la madre

La neonata, stimata tra i sei e gli otto mesi, è stata trovata a circa duecento metri dalla madre. Il corpo mostrava segni evidenti di percosse e strangolamento. Gli investigatori ritengono che l’uomo possa aver tentato di gestire la disperazione della piccola senza latte materno, finendo per soffocarla. Il coinvolgimento di altri è ritenuto improbabile.