Legge anti rave: è polemica. Il prete social: "Anche messa all'aperto è reato?"

Don Pirri: "Si configura come reato anche per le processioni, per come è scritta la legge"

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Dopo la rivolta dell'opposizione contro il governo per la stretta sui raduni, arriva l'ironia del sacerdote. Don Dino Pirri, sacerdote che diffonde il Vangelo sui social, punzecchia via tweet: ''Si configura il reato di #raveparty anche per le processioni e le messe all'aperto?''

Legge anti rave Roba da Orban

E la polemica va avanti con diversi esponenti dell'opposizione.  "La sbandierata svolta liberale della Meloni è finita prima di iniziare. Il decreto contro la libertà di manifestare è roba da Orbán o Morawiecki. Illiberalismo allo stato puro". Lo scrive su Twitter il senatore del Pd Dario Parrini. 
"Il Governo: 'se necessario la norma contro i rave party sarà resa più tipica, tassativa e puntuale nel corso del dibattito parlamentare'. Hanno buttato giù il testo di un reato come se fossero al bar, ora fanno retromarcia. Troppi incompetenti a scrivere le leggi". Lo scrive sul suo profilo Twitter Enrico Costa, deputato e vicesegretario di Azione.

Ma la polizia rivendica la norma: direzione giusta

Sul contrasto ai party illegittimi e al loro indotto di illegalità, si ribadisce che c'è un vuoto legislativo che va colmato, e questa è una premessa che non può essere negata. La direzione verso cui si muove il decreto del Ministro dell'Interno, cioè prevenire, è giusta anche per agevolare il compito difficile delle forze di polizia su questo adesso versante. Così come prevede la Costituzione, il Parlamento, in sede di conversione, trovare gli equilibri definitivi sul testo". Così in una nota il Segretario Nazionale Enzo Letizia dell'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia.