Migranti in Albania, Orfini attacca: "Un milione per ogni rimpatriato"

Il dibattito alla Camera: scontro sull'accordo con Tirana per i centri

Il deputato dem smonta punto per punto la gestione dei centri in Albania: pochi numeri, costi altissimi, nessun effetto deterrente e tanta propaganda

L'attacco sui dati: nessuna trasparenza. Nel suo intervento alla Camera dei deputati, Matteo Orfini ha denunciato la mancanza di trasparenza da parte del Governo sull’accordo con l’Albania per la gestione dei migranti. Un ordine del giorno, ha spiegato, chiedeva semplicemente una relazione entro sei mesi sul numero di persone trasferite nei centri albanesi e sulla loro nazionalità. Ma il parere negativo dell’Esecutivo ha costretto l’opposizione a ricorrere agli accessi agli atti e alle ispezioni per ottenere informazioni basilari.

La visita ai centri e la denuncia dell’opacità

Orfini ha poi ringraziato i colleghi di Partito Democratico, Alleanza Verdi-Sinistra e Movimento 5 Stelle che hanno visitato i centri in Albania, ribadendo come il Governo abbia coperto l’intera operazione con un velo di propaganda e silenzio. Il deputato ha definito “incomprensibile” il rifiuto di rendere pubblici dati elementari, interpretando questo atteggiamento come una strategia per evitare il confronto sull’effettivo funzionamento del progetto.

I numeri di un fallimento

Secondo Orfini, a un anno dall’annuncio, l’obiettivo governativo di trasferire 36.000 migranti nei centri di Albania è naufragato: sono stati appena 157. Un dato impietoso, a fronte dei 130 milioni di euro di spesa annuale. Calcolatrice alla mano, ha sostenuto che ogni migrante sarebbe costato quasi un milione di euro, risorse che — ha incalzato — sarebbero potute andare a sanità, welfare e sicurezza.

Nessun effetto deterrente

Uno degli obiettivi dichiarati dal Governo era dissuadere gli sbarchi. Ma, ha ricordato Orfini, gli stessi dati ufficiali del Ministero dell’Interno mostrano che gli sbarchi sono aumentati rispetto all’anno precedente. A suo dire, l’argomentazione dell’effetto deterrente è quindi smentita dai numeri, rendendo il progetto ancora più insostenibile.

I rimpatri: solo dieci, e dall’Italia

Particolarmente dura è stata la critica all’uso propagandistico dei rimpatri. Orfini ha spiegato che dei pochi migranti effettivamente portati in Albania, solo dieci — secondo i dati forniti dal Governo stesso — sono stati rimpatriati. E lo sono stati partendo dall’Italia, da cui erano originariamente partiti, in un’operazione che ha coinvolto navi militari e strutture italiane: un circuito costoso e inutile, messo in piedi solo per finalità mediatiche.

La propaganda e le correzioni in corsa

Il deputato dem ha infine sottolineato come il Governo stia già tentando di modificare il quadro normativo per consentire davvero i rimpatri dall’Albania, dimostrando così che la narrazione precedente non reggeva. Ha accusato l’esecutivo di mancanza di coraggio nel riconoscere gli errori, e di ostinarsi su una linea fallimentare pur di non incrinare la propaganda attorno alla figura della presidente Meloni.