Il j'accuse del sindacato. Il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo, ha duramente criticato la gestione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Secondo Gesmundo, il titolare del dicastero, Matteo Salvini, preferisce investire tempo e risorse in un progetto come il Ponte sullo Stretto, da lui definito "non necessario", anziché accelerare la realizzazione delle opere già programmate e finanziate dal Pnrr.
Ritardi e numeri allarmanti
Durante l'ultimo Consiglio dei Ministri, sono emersi numerosi ritardi che interessano infrastrutture strategiche come la ferrovia Palermo-Catania, la Salerno-Reggio Calabria e il Terzo Valico dei Giovi. Il sindacato, sulla base dei dati rielaborati da Sirio-Cgil, ha denunciato che al 31 marzo 2025 solo il 33,86% dei 38,8 miliardi destinati al Mit è stato speso. Ancora più preoccupanti i numeri relativi ai progetti completati, che non raggiungono nemmeno l'8% del totale.
Nessun chiarimento dal ministro
Gesmundo ha lamentato l'assenza di un confronto pubblico sulle modifiche al Pnrr e il mancato approfondimento sui criteri che hanno portato alla rimodulazione delle priorità. Nonostante i solleciti anche dell'Autorità nazionale anticorruzione, il Ministro Salvini ha continuato a focalizzarsi sul Ponte, senza mai fornire una chiara analisi costi-benefici dell’opera. Per il dirigente sindacale, lo sviluppo del Mezzogiorno e del Paese intero non può dipendere da una singola infrastruttura simbolica, ma dalla capacità di completare gli investimenti già avviati.
Verso la mobilitazione
Il sindacato tornerà a far sentire la propria voce venerdì prossimo a Messina, durante un’assemblea pubblica. Lì verrà ribadito che lo sviluppo dei territori passa dalle infrastrutture utili e urgenti, non da quelle di propaganda politica. Secondo la Cgil, è necessario un cambio di passo e una governance capace di mettere a terra in modo efficiente le risorse del Pnrr prima che vadano perse.
