Lo scontro istituzionale. Durante l’intervento alla Camera sulle mozioni su Gaza, Giuseppe Conte ha aperto il suo atto d’accusa citando Ignazio La Russa, presidente del Senato e seconda carica dello Stato. Conte ha sottolineato come, in un’agenzia stampa di pochi giorni prima, La Russa avesse parlato soltanto di “eventuali errori” del premier israeliano Netanyahu. Un’espressione giudicata gravemente riduttiva rispetto alla portata della tragedia palestinese, che l’ex premier ha definito senza esitazioni “genocidio”.
Parole durissime a Montecitorio
Nel corso della discussione sulle mozioni relative alla situazione nella Striscia di Gaza, Giuseppe Conte ha pronunciato un discorso che ha acceso gli animi dell'aula. Il leader del Movimento 5 Stelle ha ricordato i numeri tragici del conflitto: quasi 60mila palestinesi uccisi, di cui 15mila bambini. Una tragedia che ha definito senza esitazione un genocidio, evidenziando come anche Ignazio La Russa avesse parlato di possibili errori commessi da Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano.
Un'accusa al governo
Conte ha poi attaccato duramente la linea del governo guidato da Giorgia Meloni, colpevole a suo dire di non aver condannato i crimini perpetrati contro la popolazione palestinese. Ha espresso vergogna per il voto contrario dell’Italia alla revisione degli accordi con Israele in sede internazionale, denunciando quella scelta come un segno di complicità attiva.
L'appello alla responsabilità morale
Nel suo intervento, l’ex presidente del Consiglio ha ribadito che chi si professa cristiano non può restare indifferente di fronte all’uccisione di bambini. Ha rivolto un appello diretto al governo, accusandolo di nascondersi come struzzi di fronte all’orrore. Conte ha infine dichiarato che il Movimento 5 Stelle si batterà affinché i crimini di guerra vengano perseguiti e i responsabili puniti dalla giustizia internazionale.
