Cos'è Iron Dome, lo scudo antiaereo che ha salvato Israele

L'attacco con droni e missili avrebbe avuto ben altre conseguenze se non ci fosse

cos e iron dome lo scudo antiaereo che ha salvato israele

Quello dell'Iran è stato un raid "a sorpresa" più ad uso interno che una vera volontà di offendere

Teheran ha annunciato una rappresaglia contro Israele per l'attacco al consolato iraniano a Damasco. Tuttavia, l'intervento rapido del sistema di difesa antiaerea Iron Dome ha neutralizzato la minaccia.

Interdizione dei droni e dei missili iraniani

Centinaia di droni e missili inviati dalla Repubblica Islamica sono stati intercettati dai jet americani, britannici e francesi schierati per difendere Israele.

Coinvolgimento delle forze aeree alleate

Caccia americani e francesi sono stati inviati nello spazio aereo iracheno per contrastare la minaccia. I britannici hanno abbattuto droni vicino al confine tra Siria e Iraq.

Risposta della Giordania e altri Paesi

Anche la Giordania ha respinto "oggetti volanti" nel proprio spazio aereo, motivando l'azione con la sicurezza dei suoi cittadini.

Effetti degli interventi alleati

Nonostante gli sforzi congiunti, decine di missili e droni iraniani hanno raggiunto lo spazio aereo israeliano.

Ruolo dell'Iron Dome e altri aistemi difensivi

Qui è entrato in azione l'Iron Dome insieme ad altri sistemi difensivi come Arrow e David's Sling.

Caratteristiche e costi dell'Iron Dome

Ogni batteria Iron Dome è costituita da un radar di rilevamento, un computer per calcolare la traiettoria e un lanciatore. Il costo di produzione di ogni intercettore Iron Dome è stimato tra i 40.000 e i 50.000 dollari, con un tasso di intercettazione del 90% secondo la Rafael, la società che lo ha progettato.

Efficacia delle difese israeliane

Daniel Hagari, portavoce dell'esercito israeliano, ha dichiarato che il 99% dei circa 300 proiettili lanciati dall'Iran è stato neutralizzato.  il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato di una vittoria e, secondo quanto riferiscono i media internazionali, starebbe valutando se e come rispondere all'attacco iraniano. Intanto, il ministro della difesa iraniano, Yoav Gallant, ha detto che "il confronto con l'Iran non è ancora concluso", senza elaborare ulteriormente quale potrebbe essere la via che Tel Aviv deciderà di seguire. Dal canto suo, Teheran ha fatto sapere che "tutti gli obiettivi sono stati raggiunti" e che l'offensiva può considerarsi conclusa, a meno che Israele non decida di rispondere, nel qual caso agirà "con maggiore forza". Secondo il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, "la situazione sta migliorando, almeno in questo momento, perché è stato riaperto lo spazio aereo nei luoghi dove era stato chiuso, cioè Israele, Giordania e Iraq.

L'offensiva iraniana è stata respinta, quindi c'è stata una positiva reazione militare da parte di Israele, perché quasi tutti i missili e i droni sono stati abbattuti, soltanto un paio di missili hanno colpito una base aerea israeliana nel deserto senza provocare gravi danni". Così, mentre Hamas ha definito l'operazione militare iraniana "un diritto naturale e una meritata risposta", dagli alleati di Israele, Stati Uniti in testa, arrivano inviti a percorrere la via della cautela e a evitare un'escalation. Il presidente americano Joe Biden ha ribadito che "il sostegno a Israele è incrollabile", ma ha fatto pressione affinché la risposta sia diplomatica e non ci sia un'escalation, spiegando che "rimarremo a stretto contatto con i leader israeliani", ma non sosterranno una controffensiva israeliana contro l'Iran, perché finora "non ci sono stati attacchi contro le nostre forze o i nostri siti ma rimarremo all'erta per ogni minaccia e non esiteremo ad adottare tutte le azioni necessarie per proteggere i nostri".

 Intanto, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che presiede il G7, ha convocato per il primo pomeriggio di oggi una videoconferenza a livello leader, per discutere dell’attacco iraniano contro Israele. L'obiettivo è "prendere insieme una posizione al fine di frenare l'escalation di individuare la strada per giungere a una soluzione diplomatica e quindi politica di questo conflitto, che dobbiamo assolutamente arginare", ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Meloni ha subito ribadito "la condanna agli attacchi iraniani contro Israele", esprimendo "forte preoccupazione per una destabilizzazione ulteriore della regione e continuiamo a lavorare per evitarla".

Anche la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, in un post su X ha condannato l'attacco e chiesto di lavorare per evitare l'escalation: "Gli attacchi senza precedenti di droni e missili da parte dell'Iran contro Israele rappresentano una grave escalation. Rischia di innescare ulteriore caos in tutto il Medio Oriente. L'UE condanna l'attacco nei termini più forti possibili e continuerà a lavorare per allentare la tensione e impedire che la situazione si trasformi in ulteriori spargimenti di sangue", ha scritto. E' affidata a X anche la reazione del presidente francese, Emmanuel Macron: "Condanno con la più grande fermezza l'attacco senza precedenti lanciato dall'Iran contro Israele, che minaccia di destabilizzare la regione. Esprimo solidarietà al popolo israeliano. Il legame della Francia alla sicurezza di Israele, dei nostri partner e alla stabilità regionale. La Francia lavora per la de-escalation con i propri partner e chiede moderazione", ha scritto.