De Magistris ricorda Silvia Ruotolo

Il sindaco: “a Napoli abbiamo rotto il rapporto tra camorra e politica”

Napoli.  

A piazza medaglie d’oro per ricordare Silvia Ruotolo, vittima innocente della camorra, uccisa nel 1997, era presente il Sindaco Luigi de Magistris e l’assessore Alessandra Clemente, figlia della Ruotolo.

Il sindaco ha lanciato un monito “Tutti devono fare la loro parte quando si parla di sicurezza e legalità, nessuno è escluso. Bisogna cominciare soprattutto a pulire le istituzioni dalle incrostazioni, dalla penetrazione delle mafie, della corruzione, ma se le istituzioni non sono credibili diventa tutto più complicato. A Napoli in questi ultimi anni - ha aggiunto il Sindaco - si è rotto sempre più il rapporto tra criminalità organizzata e politica. Un tema di cui si parla molto poco: questa è la città amministrata da persone che usano parole nette e chiare nei confronti della corruzione, in questa città tra mille problemi si sta dando un esempio. Credo che uno dei temi principali per misurare la cifra di una persona che lotta nelle istituzioni sia la questione morale quello elemento fondante. Poi sul resto si può fare bene o male, ma quando si incide sui rapporti tra crimine e istituzione, tra crimine e politica credo che diventi persona e un'istituzione coerente e credibile". 

Poi il Sindaco ha sottolineato la difficoltà di rompere il muro dell’indifferenza dicendo "Le persone che stanno zitte, indifferenti, che non si schierano, stanno molto dalla parte del male e portano anche all'isolamento di quelli che si schierano per il bene. Le mafie - ha continuato il primo cittadino - lo hanno capito prima degli altri e per questo non usano più il tritolo, perché il tritolo scuote le coscienze. Sono passate al tritolo istituzionale, penetrando nelle Stato, nella politica e negli organi di controllo. La corruzione è dilagante e si rafforza con un numero crescente di indifferenze. L'illegalità, la violenza, la barbarie, le corruttele delle mafie si alimentano perché c'è troppo silenzio, troppa gente indifferente, che è vile".