Senzatetto accusato di evasione da 50 milioni

Vive in una baracca a Gianturco, era stato reclutato per fare da prestanome

"Un giorno si sono presentate due persone che non conoscevo e mi hanno offerto cento euro per farsi dare per poche ore la mia carta d'identità"

Napoli.  

Vive in una baracca sotto un muro perimetrale della stazione di Gianturco, alla periferia est di Napoli eppure adesso è indagato per frode fiscale. Bruno Improta, 53 anni, è uno degli indagati nell'ambito dell'inchiesta su una maxitruffa fiscale per evadere l'Iva. Secondo la Guardia di Finanza Bruno, che sbarca il lunario raccattando metallo e roba vecchia tra la spazzatura, sarebbe colpevole di un'evasione di 50 milioni di euro, 'responsabile' di un giro milionario di fatture false.

In realtà i finanzieri sanno bene come è andata.  Bruno è solo una delle tante vittime, uno dei "disperati", come li chiamavano gli indagati, reclutati per fare da inconsapevoli prestanome. L'uomo è uno degli indagati nell'inchiesta che ha portato alla scoperta di una maxifrode fiscale transnazionale: l'organizzazione criminale reclutava prestanome tra persone indigenti, spesso disperate, che per un centinaio di euro accettavano di firmare documenti assumendosi la titolarità fittizia degli affari simulati, allo scopo di evadere l'Iva.

"Un giorno si sono presentate due persone che non conoscevo e mi hanno offerto cento euro per farsi dare per poche ore la mia carta d'identità. Poco dopo mi hanno restituito la carta e non li ho visti più. Poi mi sono trovato la Guardia di Finanza davanti alla mia baracca" ha dichiarato il 53enne all'Ansa, e poi ha aggiunto: "Ho evaso 50 milioni? Le pare che se avessi 50 milioni starei qui? Dotto' io non tengo niente da perdere: ho solo una baracca, tre cani ed un gatto. Contavo di poter avere il Reddito di cittadinanza ma che dite, non e' che dopo questo guaio me lo posso scordare?".