De Magistris scrive al Papa: abbattiamo rancore e razzismo

Il sindaco di Napoli: Essere napoletano è meraviglioso, la nostra è una città mondo

Il benvenuto del primo cittadino al Pontefice che tra poche ore arriverà in città. "Napoli è la città in cui nessuno si sente straniero"

Napoli.  

"Carissimo Santo Padre, carissimo Francesco,
è con gioia immensa che la città di Napoli sarà nuovamente onorata della Sua presenza nel nostro territorio" esordisce così la lettera di Luigi De magistris, sindaco di Napoli indirizzata al Santo Padre che tra poche ore arriverà in città per un convegno presso la Pontificia Facoltà di teologia dell'Italia meridionale. Un momento di cofronto e dibattito sui grandi temi che attraversano la Chiesa e la società in questo momento storico: migranti, Islam, Mediterraneo. Il sindaco scrive di condividere pienamente la necessità di discutere di questi argomenti mai come in questo momento storico. 

"La Sua presenza all'incontro organizzato presso la Pontificia facoltà teologica di Napoli è preziosa e lungimirante. La profondità dei temi da tempo trattati nella sede napoletana sono da me condivisi. Il contrasto alla corruzione, la prospettiva di un nuovo umanesimo fondato sulla fratellanza tra i popoli, da ultimo, in particolare, il Mediterraneo come mare di incontro tra popoli e culture differenti. Napoli, nella sua storia, è città che ha accolto tutte le culture, religioni diverse, tanti popoli. Siamo nel cuore del Mediterraneo". 

"Di questi tempi in cui c'è chi pensa di sigillare il mare, di costruire mura, realizzare chilometri di filo spinato, noi pensiamo che il mare debba essere luogo di vita - continua De Magistris - , in cui si possano incontrare i popoli per unirsi nelle loro diversità per salvare il pianeta, il nostro mare non può essere un cimitero. Il Mediterraneo non deve essere l'olocausto del terzo millennio. Per costruire ponti di umanità contro le mura del rancore e del razzismo, si devono abbattere mura e filo spinato che tante persone hanno nel cuore e nella mente. Ed in questo la Sua opera, carissimo Francesco, mi permetto umilmente di chiamarLa così, è potente. C'è chi usa ruspe per far emergere rancori, paure ed egoismi, facendo credere che le infelicità sono colpa di chi è diverso da noi, fragile e povero, non invece causa di un Sistema che crea insopportabili disuguaglianze; c'è chi opera, invece, per far prevalere l'amore sull'odio e consentire alle persone di scegliere. Il diritto di scegliere è un diritto non sempre compiuto, così come il diritto alla felicità, soprattutto per i bambini, talvolta è un sogno".

Segue una presentazione della "sua Napoli" , quella città visionaria scrive Dema, in cui la persona prevale sul denaro. 

"Napoli è la città in cui nessuno si sente straniero, è città con profonda identità, ma è città senza confini. Essere napoletano è meraviglioso, la nostra è una città mondo. Il nostro popolo ha ovviamente limiti, difetti, ma ha una grande capacità di resilienza, un'immensa cultura, una profonda umanità, un cuore assai grande. Le Sue forti e credibili parole, Santo Padre, consolidano la fede dei credenti, illuminano il percorso dei laici". 

Poi coglie l'0occasione per ricrdare l'evento targato Dema che si terrà il prossimo 29 giugno proprio nel mare che bagna Napoli. 

"Per dimostrare in questi tempi bui la sua lotta per la pace, per la giustizia sociale, per la fratellanza, per l'uguaglianza e le libertà, sarà teatro, il 29 giugno, del primo corteo a mare per una battaglia pacifica di civiltà. Centinaia di barche, piccole e grandi, attraverseranno il golfo di Napoli per dire sì alla vita, alla difesa del mare e della madre terra, per un nuovo umanesimo. Vogliamo costruire un futuro dal volto umano, in cui coesione e valorizzazione delle differenze prevalgano su rancore, pensiero unico ed egoismi. Carissimo Francesco, Napoli sta fondando il suo presente e il suo riscatto su umanità e cultura, energia vulcanica - siamo la città in Europa con più bambini e giovani - contro depressione e lamento fine a se stesso. I soldi sono pochi, ma la voglia di vivere amando è grande".

Conlude la lettera al Papa con un ringraziamento: Grazie di cuore per quello che Lei fa, carissimo Francesco, con pensiero, cuore e passione, quale fortissimo punto di riferimento credibile per tutte e tutti. Del resto, alla fine della vita terrena, non conterà quanto abbiamo posseduto, ma quanto abbiamo amato. E chi sceglie l'amore è più facile anche che incontri la gioia e la felicità della vita, che è il dono più immenso, senza prezzo. Benvenuto a Napoli, Francesco.