Napoli, chiusura funicolare centrale: sale la protesta

La denuncia di Gennaro Capodanno

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Una storia infinita...

Napoli.  

Dopo i sei giorni di fermo,a partire dal 24 aprile scorso, per cambiare ancora una volta il cavo trainante, peraltro nel corso del ponte per la festa della liberazione, con tanti turisti in Città, e dopo ben quattro stop improvvisi, il primo il 30 aprile, il secondo il 6 maggio, il terzo il 7 maggio e  il quarto il 23 maggio, e dopo i due giorni fermo il 27 e il 28 maggio, "per l'attuazione dei programmi di monitoraggio degli impianti a fune da parte di Ansfisa" arriva una nuova pesante batosta per i 28mila passeggeri che quotidianamente, nei giorni feriali, utilizzano l'importante impianto di trasporto pubblico a fune.

Difatti, stando a quando pubblicato sulla pagina Facebook dell'ANM, l'azienda napoletana per la mobilità, la funicolare Centrale rimane chiusa per l'intera giornata sia oggi che domani ancora una volta per , "per l'attuazione dei programmi di monitoraggio degli impianti a fune da parte di Ansfisa", l'agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, istituita al fine di promuovere e assicurare la vigilanza sulle condizioni di sicurezza del sistema ferroviario nazionale, delle infrastrutture stradali e autostradali, dei sistemi di trasporto a impianti fissi, metropolitane, funivie, seggiovie, tramvie, scale mobili, tapis roulant e ascensori pubblici ". A intervenire sull'ennesimo disservizio delle funicolari cittadine, con stop improvvisi che si susseguono oramai con cadenza quasi quotidiana, come quello di ieri mattina con l'ennesimo fermo della funicolare di Montesanto, rispetto ai quali l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Manfredi, a partire dall'assessore ai trasporti, Edoardo Cosenza, si sta dimostrando del tutto incapace a porre un argine, al fine di garantire un servizio efficiente, costante e sicuro, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, fondatore sul social network Facebook del gruppo: " Gli "orfani" delle funicolari Centrale, Chiaia e Montesanto", che conta oltre duemila iscritti, il quale da tempo sulle precarie quanto incerte condizioni di funzionamento del  trasporto pubblico su ferro a Napoli richiama l'attenzione non solo degli uffici comunali preposti ma anche del prefetto di Napoli, Michele di Bari e del procuratore capo della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, al fine di garantire innanzitutto la sicurezza dei viaggiatori, peraltro spaventati, oltre che arrabbiati, da questi continui quanto improvvisi stop, portati a conoscenza dei circa 60mila utenti, che utilizzano quotidianamente gli impianti a fune cittadini, con modalità quantomeno farraginose e frammentarie.

"Alla luce di vicende pregresse - conclude Capodanno -, reputo che le giuste preoccupazioni e perplessità, espresse da più parti e in diverse occasioni, anche per quando riguarda le modalità esecutive dei lavori e dei successivi collaudi, dovrebbero ricevere una risposta dagli organi competenti, attraverso le opportune indagini, promosse dagli uffici a tanto deputati, tese a fare chiarezza ma, soprattutto, a garantire che l'importante impianto a fune di piazza Fuga, fondamentale collegamento tra il Vomero e il centro cittadino, possa funzionare con la necessaria continuità, affidabilità e sicurezza, senza essere al centro di guasti frequenti quanto improvvisi con conseguenti fermi, anche di notevole durata temporale. Guasti e fermi che fanno montare la giusta rabbia e la palese indignazione, a ragione dei  gravi disagi patiti dai viaggiatori ma anche timori e paure nell'utilizzo dell'impianto ".