Mattinata di protesta oggi a Napoli, dove i medici di famiglia e di continuità assistenziale hanno incrociato le braccia per denunciare la crisi profonda della Medicina Generale.
A organizzare la manifestazione è stato lo SNAMI (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani), che chiede maggiori tutele per maternità e genitorialità e si oppone con decisione al Ruolo Unico, ritenuto un rischio per la qualità del rapporto medico-paziente.
Il ruolo del medico di famiglia e il rischio per il rapporto di fiducia
Il segretario provinciale SNAMI, Fabio Guardascione, ha spiegato che l’introduzione del Ruolo Unico potrebbe cambiare radicalmente il rapporto tra medico e assistito:
“In questo modo – afferma Guardascione – il medico di famiglia per paziente cambierà; un paziente si troverà un altro medico alla visita successiva. Ciò fa vacillare anche il rapporto di fiducia tra medico e paziente.”
Un cambiamento che, secondo il sindacato, minerebbe la continuità dell’assistenza e la qualità delle cure sul territorio.
Carenze strutturali e liste d’attesa infinite
Nel mirino dei camici bianchi anche le carenze strutturali del sistema sanitario, le lunghe liste d’attesa e la mancanza di nuovi medici che, se non affrontata, rischia di lasciare intere zone senza assistenza di base.
“Il nostro obiettivo – spiega Gennaro Caiffa, presidente provinciale SNAMI Napoli – è richiamare l’attenzione delle istituzioni su problemi che non possono più essere ignorati: carenze di organico, pronto soccorso in difficoltà e un sistema burocratico che soffoca la professione.”
SNAMI: quattro priorità per salvare la Medicina Generale
Il sindacato ha individuato quattro ambiti prioritari di intervento per rilanciare la sanità territoriale e tutelare la professione del medico di famiglia.
Ruolo unico e autonomia professionale
Lo SNAMI contesta la logica del Ruolo Unico e delle forme organizzative obbligatorie (AFT e UCCP), ritenendo che riducano la libertà del medico e limitino la scelta fiduciaria del paziente.
Il sindacato chiede il ripristino di un modello di medicina convenzionata autonoma e responsabile.
Tutele per maternità, paternità e condizioni di lavoro
Tra le principali richieste, l’introduzione di tutele economiche e organizzative per maternità, paternità, malattia e congedi, con sostituzioni garantite.
L’obiettivo è rendere la professione medica più sostenibile e compatibile con la vita familiare.
Formazione e programmazione del fabbisogno
SNAMI chiede che la Medicina Generale venga riconosciuta come una vera specializzazione clinica, con un percorso universitario dedicato e una programmazione nazionale del fabbisogno.
Solo così sarà possibile contrastare la carenza di medici e garantire una presenza capillare sul territorio.
Deburocratizzazione e digitalizzazione
Infine, il sindacato punta il dito contro la burocrazia eccessiva e chiede una digitalizzazione uniforme e funzionale al lavoro clinico.
Ridurre gli adempimenti e semplificare le procedure significherebbe restituire tempo e centralità alla relazione di cura tra medico e paziente.
L'appello alle istituzioni
La protesta dei medici campani lancia un messaggio chiaro: la Medicina Generale è in crisi e ha bisogno di riforme strutturali.
Lo SNAMI invita le istituzioni a intervenire con urgenza per garantire il futuro della sanità pubblica e tutelare i professionisti che ne rappresentano il primo presidio sul territorio.
