Clan Mazzarella, 9 arresti. Preso "o' Parente"

Stesa a capodanno, 12enne ferito: ricostruita la possibile dinamica

Napoli.  

 

di Simonetta Ieppariello

 

Camorra, colpo al clan Mazzarella con nove arresti, tra cui il boss Francesco o’ parente, finito in carcere nell’operazione coordinata dalla Dda.

Faide, stese, e omicidi. Il clan in rotta di collisione con quello dei Formicola, prima alleati ora sodali dei Rinaldi era diventato il terrore di San Giovanni a Teduccio. Ricostruito organigramma e modus di intervento e coordinazione del cartello per il clan che, come si legge nell’ordinanza, che di intimidazione e omertà ne avevano fatto regola, per imporsi nel rione.

Una capillare rete di appoggi e connivenze, per controllare la zona e garantire la latitanza di alcuni esponenti del clan e poter effettuare le proprie attività illecite, quella individuata dalle indagini

Le indagini erano partite con l’omicidio di Vincenzo Di Pede, affiliato al clan Formicola, del 2012 con cui hanno consentito non solo di individuare gli autori dell’omicidio in Raffaele Russo e e Rosario Guadagnolo, affiliati al clan Mazzarella, già condannati in primo grado, ma anche di dimostrare l’attuale operatività del clan Mazzarella al cui vertice spicca la figura di Francesco Mazzarella. Lui sarebbe il capo, in virtù anche dell’investitura che gli deriva dall’appartenenza alla famiglia Mazzarella.

Proprio l’omicidio Di Pede ha determinato una spaccatura tra il clan Mazzarella e il clan Formicola, un tempo alleati e la nascita di una nuova alleanza tra il clan Formicola e il clan Rinaldi. Scattarono intimidazioni, stese e violenza, fibrillazioni che hanno tenuto sotto scacco la zona tra 2014 e 2015. Un mutamento del quadro criminale anche in virtù delle operazioni di arresto che hanno colpito anche altri clan come quello dei Di Micco.

Il tutto scandito da stese e agguati. L’8 dicembre dello scorso anno in via Sorrento furono esplosi numerosi colpi d’arma da fuoco contro l’abitazione di Sergio Grassia, personaggio di spicco del clan Rinaldi. La notte del 22 dicembre scorso, invece, in via Ferrante Imparato, morì Antonio Perna, ritenuto affiliato al clan Mazzarella, a seguito dello scoppio di un ordigno che la stessa vittima stava piazzando insieme alla compagna, rimasta anch’essa ferita, nei pressi dell’abitazione di una famiglia dedita allo spaccio di sostanza stupefacente. Il 31 dicembre, da una perquisizione effettuata nell’abitazione di Luigi Gitano, affiliato al clan Mazzarella, sono state rinvenute 182 munizioni di vario calibro, un silenziatore e un impianto di video sorveglianza. In quella casa forse c’erano altre persone che erano comunque riuscite a guadagnarsi la fuga.

Lo stesso giorno fu ferito da colpi d’arma da fuoco un ragazzino di 12 anni, che si trovava in zona San Giovanni a casa di parenti per festeggiare il Capodanno. Forse si era trattato di un nuovo agguato a casa di Grassia.