Allarme bomba a Napoli: trolley rosso sospetto

Intorno alle sedici l'allarme, rientrato in poco tempo


Allarme bomba in piazza Bovio e Napoli va in tilt. E' successo su corso Umberto. A destare sospetti un trolley rosso lasciato a terra nei pressi dell'uscita università della metropolitana. I carabinieri hanno chiuso la zona, in via preventiva e per ovvi motivi di cautela, in attesa dell'arrivo degli artificieri. 

L'allarme è rientrato dopo un quarto d'ora: il trolley era di una ragazza che lo aveva dimenticato lì.

Succede nel giorno del caos a Trebes, nell’Occitania francese, dove un 25enne franco-marocchino, Redouane Lakdim, ha ucciso tre persone e ne ha ferito alcune altre nel sud della Francia (la mappa), nella zona di Carcassonne, nel primo attentato islamista dopo la fine dello stato di emergenza e la nuova legge anti-terrorismo voluta dal presidente Macron. L’azione, rivendicata con inusuale rapidità dallo Stato islamico, si è svolta in più sequenze. Il terrorista ha gridato «Allah Akhbar» e «Sono dell'Isis». Poi ha detto di volersi «vendicare per la Siria» e ha chiesto la liberazione di Salah Abdeslam, unico superstite del commando del 13 novembre 2015 che colpì lo Stade de France, i ristoranti di Parigi e il Bataclan, provocando la morte di 130 persone.

L'intervento delle teste di cuoio è scattato alle 14,25 e durato meno di dieci minuti. Intorno alle 14, la città di Carcassonne era praticamente in stato d'assedio: negozi evacuati, scuole chiuse, ai turisti è stato impedito di uscire da hotel e ristoranti. Le forze speciali GIGN hanno fatto irruzione nel supermercato e hanno ucciso il terrorista, conosciuto ai servizi segreti e sorvegliato per reati minori.

Lo scorso martedì ancora un allarme a Napoli. Gli Artificieri dei carabinieri avevano ispezionato lo stabilimento della Whirlpool di Ponticelli per un allarme bomba. Le operazioni erano cominciate dopo che alcuni dirigenti hanno ricevuto delle lettere in cui era scritto che nei pressi della zona perimetrale della struttura erano state nascoste sette bombe, mentre in fabbrica erano in corso le elezioni sindacali. Lo stabilimento era stato immediatamente evacuato e chiuso per permettere la bonifica. 

Siep