Tiziana Cantone: chiesto il processo per l'ex

Uk caso della bella trentunenne morta suicida

di Siep

E adesso parliamo della morte di Tiziana Cantone, la 31enne di Mugnano di Napoli, morta suicida nel 2016. Ora sarà un giudice a stabilire cosa accadde in quegli ultimi mesi di vita della ragazza e a verificare quanto possa reggere l’accusa a carico di Sergio, imprenditore napoletano ed ex convivente della donna che decise di farla finita con la vita, di fronte alla gogna social dei video hot postati in rete. Un caso di macelleria mediatica e la storia di una ragazza tanto bella quanto fragile tanto da decidere di farla finita. La donna si uccise di fronte all’impossibilità di arginare la moltiplicazione delle immagini hot dai circuiti riservati, le cosiddette paittaforme hot, e poi approdate su social e web in generale.

A distanza di quasi tre anni dal suo suicidio, c’è una svolta con la richiesta di rinvio a giudizio a carico dell’ex convivente di Tiziana Cantone. 

Sono tre i reati contestati a carico dell’imputato: simulazione di reato, calunnia, accesso abusivo del sistema informatico. Tre accuse, tre momenti diversi degli ultimi mesi di vita della giovane donna di Mugnano. 
La prima accusa fa riferimento alla falsa denuncia di smarrimento del telefonino fatta assieme a Tiziana nell’aprile del 2015. Quella di calunnia è, invece, relativa alla prima denuncia sporta a maggio del 2015, nei confronti di cinque persone accusate in un primo momento di aver diffuso i filmati, poi scagionati dalla stessa Tiziana, che ammetteva che la storia dello smarrimento del cellulare non si reggeva in piedi. L'ultima, poi, si riferisce al presunto tentativo di accesso abusivo nel sistema informatico del telefonino della giovane.

La storia di Tiziana ha fatto il giro del mondo.

Tiziana Cantone è morta per una cosa che era cominciata come un gioco. Era un gioco lasciarsi riprendere, era un gioco inviare poi i video ad altri uomini. Lei ha giocato senza rendersi conto di quanto fosse pericoloso. Ha provato a sottrarsi al tritacarne mediatico. Ma quella violenta spirale l'aveva travolta, inghiottita senza possibilità di salvezza.