Pozzuoli: imponevano il "pizzo" al mercato ortofrutticolo

La camorra taglieggiava anche i dipendenti comunali

Pozzuoli.  

Anche il mercato ortofrutticolo di Pozzuoli era sotto il giogo camorristico del racket. 

Fabio Cerrone, 35 anni, ed Enrico Gennaro Iovine, 29 anni,  sono i destinatari di una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli per tentata estorsione. I due sono ritenuti esponenti dell’ormai disarticolato clan Beneduce-Longobardi.

nel mirino degli inquirenti alcune vicende gravi. Una delle vittime è il titolare di un box frutta al quale Cerrone e Iovine avrebbero chiesto un recupero crediti di 100mila euro e ulteriori 5mila euro come “fondo” per il sostentamento dei loro affiliati detenuti in carcere. Un altro episodio vede come vittime addirittura i dipendenti del Comune di Pozzuoli che hanno funzioni di vigilanza presso il mercato ortofrutticolo, ai quali sarebbero state chieste somme di denaro per consentire la loro presenza nel mercato. 

Le indagini nascono da un’ampia attività investigativa che ha fatto luce sul clan Benedice-Longobardi e sulla sua disarticolazione. Nel giugno del 2010 infatti l’arresto di oltre 100 esponenti di spicco e di affiliati ha messo in ginocchio il sodalizio criminale. Un ulteriore provvedimento cautelare, con 42 arresti, nel novembre del 2016 ha messo fine anche ad ogni mira egemonica del clan che era retto da Antonio Ferro, arrestato e pentito. Nel maggio del 2018 l’arresto del capo clan Gennaro Longobardi e del fratello Ferdinando ha rappresentato la fine del gruppo criminale. Gli arresti di oggi confermano, secondo la Procura, lo strapotere che questo clan esercitava anche sull’economia di Pozzuoli, dimostrando la capacità criminale di condizionare e di gestire l’intero mercato ortofrutticolo puteolano.