Omicidio di Giogiò, il 17enne imputato condannato a 20 anni di carcere

Accolta in pieno la tesi dell'accusa. La mamma del musicista: "Giustizia è fatta!"

omicidio di giogio il 17enne imputato condannato a 20 anni di carcere

Tensione all'esterno del tribunale dei minori con i familiari dell'imputato

Napoli.  

E' stato condannato a 20 anni di carcere il giovane diciassettenne accusato dell'omicidio di Giogiò, il musicista 24enne Giovanbattista Cutolo ammazzato lo scorso 31 agosto a Napoli. Lo ha deciso il giudice del Tribunale dei Minorenni di Napoli accogliendo la richiesta formulata dal pm.

A pronunciare la sentenza è stato il gup del Tribunale dei Minorenni, Umberto Lucarelli. A chiedere i 20 anni di carcere è stato il pm Francesco Regine. In precedenza, l'avvocato dell'imputato aveva chiesto la messa in prova per il 17enne imputato, richiesta non accolta dal giudice.

La mamma di Giogiò, Daniela Di Maggio, all'esterno del tribunale ha manifestato la sua soddisfazione per il verdetto: "Giustizia è fatta, è una lezione per tutti quelli che la sera escono di casa con una pistola". 

20 anni di galera, per un minorenne come l'ergastolo

"Vent'anni, l'ergastolo per i minori, li ha avuti tutti - ha aggiunto Di Maggio - credo sia un segnale potente per tutta la società civile, significa che quando c'è un'indignazione vera e le coscienze si scuotono tutti si muovono intorno a un progetto, a un obiettivo. Tutta Napoli, tutta l'Italia voleva questa sentenza. Ora mi aspetto che adesso i minori non escano più in strada con i coltelli, con i tirapugno e con pistole, e che non uccidano i figli di tante persone per bene, perché ora non si sentono più impuniti. Questa sentenza così importante scrive una pagina di storia, la chiamerei la rivoluzione  di Giogiò perché adesso Giogiò aiuterà gli altri e questa è la cosa che più mi interessa".

Tensione con i familiari dell'imputato che hanno lanciato bottiglie e urlato invettive all'indirizzo degli amici del musicista. I ragazzi, protagonisti di un sit in davanti al tribunale, hanno risposto alle minacce intonando cori per Giogio' e sono stati protetti da un cordone di forze dell'ordine, che stanno presidiando l'area.

La rivincita di una mamma coraggio 

"Grazie al pm - ha detto Daniela Di Maggio - e al mio avvocato Claudio Botti, grazie al giudice Lucarelli. Grazie agli amici di Giogiò, a mia figlia, al mio ex marito, a tutti i miei familiari, grazie alla Napoli bella. Giustizia è stata fatta".

"La differenza tra giustizia e vendetta? Quella di oggi - ha detto Di Maggio - è una giustizia perché chi fa un crimine efferato volontario senza motivo deve essere punito. Tra l'altro so che il condannato sta facendo il pizzaiolo, c'è anche tutta la parte riabilitativa che sta seguendo, nessuno di noi è un criminale che si vuole vendicare. Questa sentenza dice che chi combatte per la verità e per la giustizia raggiunge dei risultati eccellenti. Credo di aver scritto una pagina nel nostro Paese, una pagina importante: quando uno vuole ottenere un risultato e un cambiamento a favore della giustizia le cose si ottengono".