Si chiama “Operazione Moby Dick” il blitz congiunto condotto da Polizia di Stato e Guardia di Finanza che ha portato all’arresto di 10 persone accusate di associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso, con legami diretti con i clan camorristici Nuvoletta di Marano e Di Lauro di Scampia.
Le indagini: documenti, dispositivi e accuse incrociate
L’indagine è partita mesi fa e ha avuto un’accelerazione decisiva lo scorso 14 novembre, quando gli inquirenti hanno sequestrato materiale informatico e documentale fondamentale per ricostruire le attività dell’organizzazione criminale. Decisive anche le dichiarazioni accusatorie, sia spontanee che incrociate, fornite da alcuni degli stessi indagati.
L’analisi dei dispositivi sequestrati ha permesso di rafforzare il quadro indiziario, portando agli arresti di oggi e confermando la contiguità tra gli indagati e i clan camorristici storici di Napoli, in particolare i Nuvoletta (attivi a Marano) e i Di Lauro (operanti nel quartiere Scampia).
Gli arresti: otto in Italia, due a Dubai
Otto dei dieci arrestati sono stati rintracciati nelle province di Napoli e Roma, dove sono in corso anche perquisizioni domiciliari da parte degli investigatori, affiancati da equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine.
Per altri due soggetti, localizzati negli Emirati Arabi Uniti, a Dubai, l’Autorità giudiziaria italiana ha già emesso un mandato di arresto europeo, avviando le procedure di estradizione.
L'operazione "Moby Dick" colpisce i nuovi assetti della camorra
Con questa nuova operazione, le forze dell’ordine colpiscono al cuore la rete di relazioni e interessi della camorra, attiva non solo in Campania ma anche con ramificazioni internazionali. I clan coinvolti, i Nuvoletta e i Di Lauro, rappresentano due dei nomi storici della criminalità organizzata partenopea.
Le indagini proseguono, con l'obiettivo di scardinare l'intera struttura operativa e finanziaria dell’organizzazione criminale.
