I lavoratori delle cooperative in trincea contro il virus

Dall’assistenza agli anziani ai trasporti, dalla logistica all’industria alimentare

i lavoratori delle cooperative in trincea contro il virus
Napoli.  

Un’analisi Uecoop, l'Unione europea delle cooperative, su dati Unioncamere in riferimento ai settori che restano aperti perché considerati dal Governo essenziali e strategici per il Paese, mette in luce che circa un lavoratore su 2 delle cooperative italiane è in prima linea in questa emergenza sanitaria. 

Dall’assistenza agli anziani ai trasporti, dalla logistica all’industria alimentare, i lavoratori delle cooperative sono impegnati nei settori considerati strategici e continuano a lavorare.

"Su oltre un milione di addetti del mondo cooperativo - si legge nella nota - quasi 600mila sono schierati sul fronte dell'emergenza coronavirus con circa la meta' impegnata direttamente nella cura di disabili e anziani, a volte anche senza la possibilità di avere adeguate protezioni anti contagio utili per tutelare se stessi e le persone da assistere, fra cui i 300mila nonni ricoverati nelle case di riposo italiane. Ma sono al lavoro anche i dipendenti delle cooperative di produzione e trasformazione agroalimentare impegnati a garantire i rifornimenti di cibo alle famiglie italiane e quelli della logistica e dei trasporti sempre legati al comparto agroalimentare, considerato fra quelli strategici di primaria importanza per evitare l'incubo scaffali vuoti che ha già provocato code di consumatori fuori dai supermercati". 

I lavoratori delle cooperative sono concentrati soprattutto nella fascia fra i 30 e i 49 anni (58,5%), il 13,1% ha un'età compresa tra 15 e 29 anni e più di un quarto ha oltre 50 anni. Un addetto su 2 è donna mentre circa il 66% ha un diploma di scuola secondaria e più del 15% è laureato. Gli operai sono il 64,8% del totale, gli impiegati rappresentano il 30,8%, mentre il resto sono quadri, apprendisti e dirigenti. Il sistema italiano delle cooperative rappresenta circa l'8% del Pil nazionale generando un fatturato di 150 miliardi di euro. Con la sua presenza trasversale su più comparti il mondo cooperativo, con oltre 80mila realtà diffuse capillarmente da nord a sud del Paese, riveste un ruolo strategico essenziale per garantire la capacità di resilienza del sistema economico nazionale nel momento di massima pressione dell'epidemia e per il rilancio del Paese quando si sarà usciti dalla fase più acuta dell'emergenza coronavirus.