Scontro tra Procure, Murone: giustizia è fatta

L’ex procuratore di Catanzaro: le inchieste di de Magistris sono finite nel nulla, ora lui è Sindaco di Napoli

Napoli.  

Salvatore Murone, ex procuratore di Catanzaro dopo la sentenza della cassazione che ha posto fine a quel terremoto istituzionale che ha rappresentato la vicenda dello scontro fra le procure di Salerno e Catanzaro e che vide anche l’intervento dell’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si sfoga. Per Murone è finito un incubo. 

"La Cassazione ha finalmente e definitivamente chiuso a mio favore la vicenda Why Not - ha detto Murone- Tutte le mistificazioni, le bugie, le cattiverie sono finite, l'assoluzione del primo grado è stata ribadita ieri a dimostrazione che le vicende successe al signor de Magistris non sono il frutto di congiure e complotti, di poteri forti e livelli superiori, ma solo il suo modo di fare il pubblico ministero già stigmatizzato dai provvedimenti di carriera che lo hanno colpito, portandolo fuori dalla magistratura. La sentenza della Cassazione è un risarcimento per l'indegna campagna mediatica nei miei confronti e nei confronti dei miei coimputati, tutti assolti. Venimmo linciati per mesi in tv e sui giornali - ricorda Murone - venimmo additati come la peggiore espressione della magistratura, non riuscimmo, tranne rarissime eccezioni, a rispondere ad una macelleria mediatica che ha distrutto la nostra onorabilità, le nostre carriere, le nostre famiglie. Sono comprovati dai fatti e dagli atti - attacca Murone - i rapporti di de Magistris con i giornalisti, centinaia sono state le fughe di notizie su cui nessuno ha mai fatto luce, e se non è stato l'ex pm ancora mi chiedo chi fu a violare continuamente il segreto istruttorio. Abbiamo peccato in un eccesso di fiducia nei confronti dello Stato, abbiamo sottovalutato l'effetto de Magistris. Ci sono voluti dodici anni per fare giustizia, una giustizia in cui ho sempre creduto anche se vedendo certi comportamenti, pure di certi colleghi, ho tentennato”.

Su de Magistris Murone è netto  "Come uomo preferisco non esprimermi, non mi interesse, come pubblico ministero parla la sua attività di pm stigmatizzata dalla stessa magistratura. Perfino colleghi magistrati chiamati a testimoniare al dibattimento lo hanno smentito, che vi devo dire di più? Quel che è certo è finché campo perseguiterò per danni chiunque ci ha fatto del male mentendo e delegittimandoci. Quel che è successo dodici anni fa doveva essere da monito per la magistratura, credo che quell'esperienza abbia segnato un punto di non ritorno. Dodici anni dopo noi siamo stati assolti, tante inchieste eclatanti sono finite nel nulla, tanta gente ha sofferto inutilmente e il signor de Magistris non indossa più la toga bensì la fascia tricolore da sindaco di Napoli”.

Il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris però non ci sta e afferma di aver letto “dichiarazioni molto affrettate da parte degli imputati senza ancora leggere la motivazione. Però ci sono alcune cose chiare dalle quali non si può scappare: il fatto storico è ricostruito in via definitiva. La Cassazione - aggiunge de Magistris - non può entrare nel fatto. La sentenza della Corte d'Appello di Salerno in cui si parla di condotte, seppur prescritte, di abuso d'ufficio, quindi di sottrazioni illecite delle inchieste Why not e Poseidone, al fine di danneggiarmi e avvantaggiare gli indagati, è un fatto storico acclarato e la storia non può essere cambiata, qualunque sia la motivazione della Corte di Cassazione". 

La scontro tra Procure sarà anche finita ma la guerra personale tra i soggetti interessati è ancora in pieno svolgimento.