Sorrento: marcia su Roma, polemica tra l'Istituto "Tasso" e il deputato Amato

Il Presidente dell'Istituto di Cultura "Torquato Tasso" Russo polemizza con il deputato 5 Stelle

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L'uso del termine "commemorazione" negli atti ufficiale del Comune scatena la polemica social che coinvolge anche il neo parlamentare che annuncia un'interrogazione sulla vicenda. Atteso, e auspicato, un intervento chiarificatore del sindaco Coppola

Sorrento.  

E' stato sufficiente l'uso improprio del termine "commemorazione" in un atto ufficiale del Comune di Sorrento riferito all'evento organizzato dall'Istituto "Torquato Tasso" in collaborazione col Comune per il centenario della "Marcia su Roma" a scatenare un vero e proprio "putiferio social" che ha visto protagonisti il Presidente dell'Istituto Culturale Luciano Russo e il neo-parlamentare del Movimento 5 Stelle Gaetano Amato.

A innescare la miccia un post di Mariella Nica, docente e giornalista, che ha evidenziato il termine "commemorazione" riportato nell'atto istruito dall'ufficio eventi dell'Ente che, evidentemente, non aveva alcun intento di conferire all'iniziativa un significato celebrativo (che però è insito nella parola commemorazione) e che invece ha suscitato una vivace polemica che rischia addirittura di finire all'attenzione del Parlamento con un'interrogazione annunciata dall'On. Amato.

La manifestazione "Guido D'Agostino: 1922 La marcia su Roma i primi passi del fascismo" è in programma per mercoledì 26 ottobre nella sala consiliare, alle 11.45, e sarà moderata da Donato Sarno dirigente del settore cultura del comune.

Al post pubblicato dalla Nica ha fatto seguito il commento dell'On. Amato che scrive: "Si possono avere idee politiche diverse e in democrazia esiste la libertà di professarle. Fino a che la libertà non sfocia in  mancanza di ogni minima vergogna, quando degli amministratori locali coinvolgono un’intera comunità, associando la città che amministrano alla commemorazione di una manifestazione armata eversiva mirante a un colpo di stato. Credo che il sindaco di Sorrento dovrebbe vergognarsi solo per averla pensata una porcata del genere. Non sono preoccupato dal ritorno del fascismo, sono preoccupato della imbecillità politica di nostalgici di un periodo storico che ha macchiato la nostra nazione come corresponsabile di vergognosi crimini ai danni dell’umanità e invito la cittadinanza di Sorrento a prendere le distanze da chi li lega, anche solo di riflesso, a una vergogna simile".

Parole pesanti che Luciano Russo, presidente del sodalizio culturale, non lascia correre rivolgendosi direttamente al Parlamentare: "Gaetano Amato, esimio onorevole, spero che dopo quello che lei ha scritto prendendo parte a questo processo mediatico, che mi ricorda quelli fatti alle streghe nel corso dei secoli scorsi e più vicini a noi i processi negli anni 1950 nel periodo del maccartismo, lei dovrà partecipare alla conferenza, ascoltare e infine, visto che lei è anche un parlamentare, intervenire, così avremo modo di conoscerci e di potere discutere in modo civile. E mi creda concorderà che, al di là di quello che ha scritto la funzionaria, il nostro fine è la nostra posizione non è quella di esaltare quello che avvenne, ma di evidenziare che ogni volta che si è di fronte ad un cambio (considerato troppo libertario) una parte della società svolta a destra o favorisce golpe, putsch o marcie su Roma.

Con molta pacatezza le ribadisco che è giust,o lecito e democratico dire, esprimere la propria posizione, ma condannarci per qualcosa che non abbiamo commesso ci riporta a quegli anni bui, che proprio noi che siamo uomini del progresso e delle libertà civili rifiutiamo e ripudiamo. La invito a partecipare il 26 alle 11.45 e in quella occasione potrà prendere la parola e condannarci per quello che noi diremo e non per un termine forse usato in modo non appropriato, grazie del suo tempo".

Intanto la polemica monta e coinvolge altre persone alimentando una discussione sempre più vivace tanto che Russo tira di nuovo in ballo Amato: "Continuo a non comprendere, forse lei non ha compreso qui si sta attaccando l’Istituto di cultura Torquato Tasso per avere organizzato una conferenza favorevole alla marcia su Roma, la prova e nella determina, dove si parla di commemorazione. Esimio onorevole questa è stato l’inizio della discussione, vedo che lei non ne era a conoscenza, in seguito è stato dimostrata l’estraneità dell' Istituto a questo progetto e si è tirata fuori
la parola commemorazione che usata in termini celebrativi trova sempre il nostro Istituto contrario, lei scrive che noi difendiamo un pensiero che non è stato ancora dimostrato è vero non è stato ancora dimostrato perché la conferenza non si è ancora tenuta, si terrà iil 26 ottobre alle ore 11.45 e solo allora lei avrà il diritto e dovere nel caso che noi portassimo avanti pensieri contrari alla nostra costituzione lei ha il sacro diritto di condannarci, ma oggi non abbiamo commesso nessun reato.

Le faccio presente che sono sempre stato antifascista ma sono anche convinto che gli scemi abbondano tanto da costringermi a difendere ciò che non avrei mai ritenuto possibile che accadesse , poi io dirigo l’Istituto di cultura Tasso , credo che in questo momento il sindaco sia con i ragazzi di Sorrento ad Assisi a visitare i luoghi di San Francesco, ma di questo non sono sicuro, se fosse vera questa notizia, credo che stia spendendo meglio il suo tempo, invece di dover perderlo a rispondere a cose senza senso, grazie sempre del suo tempo e spero d’incontrarla a Sorrento dove diversi nostri iscritti sono suoi elettori".

E' inevitabile a questo punto la controreplica dell'On. Amato che rivolto a Russo scrive: "Allora non conosce l’italiano … ha letto nel mio post un riferimento all’istituto di cultura? C’è una delibera che è un documento ufficiale. Stop. A me sembra che questo a voi non sia chiaro. Io non sono tenuto a conoscere il passato delle persone. Io leggo un atto ufficiale che parla di commemorazione. Quello che direte nella conferenza sarà di la da venire, riguardo il mio diritto di cittadino e di parlamentare ad esprimermi su un atto ufficiale, non sarà certo lei a dirmi deve quando posso farlo. Io non ho scritto che lei difende un pensiero. Le ripeto: io ho commentato un atto. Del suo pensiero ne faccio a meno. Anche se, attribuendomi cose che mai ho detto, mi sta diffamando e valuterò con il mio legale se ci sono gli estremi per portare lei è qualcun altro in tribunale. Se invece ritiene di essere stato diffamato mi quereli così vedremo in tribunale chi dei due ha ragione. Fermo restando che valuterò di presentare un’interpellanza sull’argomento".

Non è dato sapere se il sindaco Massimo Coppola deciderà di intervenire sulla vicenda inquadrandola nel modo corretto ed evidenziando che trattasi di un ricorrenza storica sulla quale l'Istituto e l'Ente hanno ritenuto utile e interessante promuovere un approfondimento storico-culturale su cui, evidentemente, nessuno avrebbe avuto qualcosa da ridire: "est modus in rebus"!