Al via da oggi, fino a domenica, le votazioni per il congresso regionale del Partito Democratico in Campania. Con 430 seggi aperti, l’esito è già scritto: l’unico candidato alla segreteria è Piero De Luca, figlio del governatore Vincenzo, dopo il via libera arrivato a fine agosto dalla segretaria nazionale Elly Schlein.
L’assise, che elegge anche i 140 membri dell’assemblea regionale, segna un passaggio cruciale per il partito e avviene sotto l’egida dell’unità. "Si apre oggi una fase importante per l’intera comunità del Partito campano. La affrontiamo con spirito unitario e senso di responsabilità", ha dichiarato Piero De Luca.
Ma tutti gli occhi sono puntati sul governatore, il suo ruolo alle prossime regionali è ancora un'incognita (si candida, non si candida?) e le sue mosse sono sotto la lente d’ingrandimento. La sua missione, in questa campagna, sembra essere quella di tenere alto il livello di attenzione, tenere sulle spine alleati e avversari.
A margine della presentazione del primo treno della linea Aversa-Piscinola gestita da Eav, l’ente regionale di trasporto, De Luca ieri ha inviato un messaggio chiaro. "Io mi sto dedicando alla poesia, alla letteratura", ha affermato, smarcandosi con ironia dalla battaglia quotidiana. Ma subito dopo ha aggiunto una precisazione che suona come un monito per alleati e avversari: "Avremo parecchie cose da fare, ma manterremo il controllo sull’attività della Regione, com’è doveroso fare. Farò politica come la intendo io, non le palle, ma le opere".
Il congresso, quindi, non è solo l’incoronazione di De Luca jr, ma il banco di prova per capire gli equilibri futuri. Il governatore, dietro l’apparente distacco, lascia intendere che la regia rimarrà saldamente nelle sue mani, con un’agenda focalizzata sui risultati concreti.
La vera partita comincerà lunedì, quando la nuova direzione regionale dovrà dimostrare di poter tradurre in fatti l’eredità deluchiana, tra le pressioni nazionali e le aspettative degli elettori.
