"Grazie a Pierluigi Troise di Cittadinanza Attiva per aver portato alla luce l’ennesima puntata della famosissima serie "Il Comune paga a 30 giorni”… dopo anni!".
La consigliera indipendente della regione Campania Marì Muscarà interviene con forza su una vicenda che definisce «surreale e offensiva per i cittadini napoletani".
I fatti: due fatture per un totale di 112.203,38 euro restano ferme per anni. La ditta, stanca di attendere, ottiene un decreto ingiuntivo. Il Comune - inspiegabilmente - presenta opposizione, per poi accettare la proposta del Giudice Unico: 133.469,93 euro comprensivi di interessi e spese. "Ma allora - incalza Muscarà – perché spendere tempo, soldi e avvocati per opporsi, se poi si riconosce la “convenienza” della transazione? Così i cittadini vengono costretti a pagare 21.266,55 euro solo di interessi e spese causati esclusivamente dal ritardo del Comune".
Il paradosso non finisce qui: "La Giunta del sindaco Manfredi – prosegue la consigliera – aderisce alla transazione ma delibera di stanziare e pagare appena 23.190 euro, lasciando in sospeso oltre 110 mila euro.
È ovvio che la ditta agirà di nuovo per recuperare il resto e il Comune replicherà con un’ennesima opposizione. Risultato? Ancora interessi, ancora spese, ancora soldi pubblici bruciati".
Muscarà lancia un duro affondo: "Dopo questa sventura amministrativa di Manfredi resteranno solo macerie. Forse le "opportunità" di cui parlava certa stampa erano queste? Aspettiamo che i consiglieri progressisti, che non possono sempre tacere, fingano almeno di indignarsi. I cittadini napoletani – conclude – non meritano di essere presi in giro e di pagare di tasca propria l’incompetenza e la cattiva gestione di chi governa il Comune".
