Fuori dal coroil commento di Enzo Spiezia

Morto a 57 anni mentre lavorava: chi lo spiegherà ai figli?

La tragedia di Torrecuso e un silenzio irreale

morto a 57 anni mentre lavorava chi lo spieghera ai figli

Ora che la tragedia si è consumata, chi spiegherà ai due figli di Vincenzo Iannella che il loro papà nel 2019 ha perso la vita, lavorando, a 57 anni? Un dramma che lascia senza fiato, rispetto al quale il dolore di quanti gli volevano bene non può essere l'unica risposta. Nè può esserlo la rabbia, un sentimento assolutamente legittimo e comprensibile quando un'esistenza viene stroncata in simili circostanze. Mentre ci si guadagna il presente e si spera di assicurare un possibile futuro ai propri cari.

Perchè Vincenzo è come Pietro, che quattro anni prima, ad Arpaia, aveva subito un destino identico, e come i tantissimi che ogni anno nel nostro Paese, purtroppo, continuano ad ingrassare le maledette fila delle cosiddette morti bianche. Volti e nomi che finiscono troppo in fretta nel dimenticatoio, vittime di cui ci si ricorda, magari, in presenza di un ulteriore incidente o per gli sviluppi di un'inchiesta sulla loro fine. Corollari di storie che raccontano lo sconvolgimento nel quale precipitano, all'improvviso, le famiglie di chi non c'è più.

Un quadro che rende a dir poco flebili gli appelli alla sicurezza che si levano in queste occasioni. Muta la politica, che pure fa a gara, ogni giorno, per riempire le caselle di posta elettronica degli organi di informazione, con dichiarazioni talvolta risibili. Zero parole per Vincenzo, travolto da una massa di terreno in uno scavo profondo quattro metri.

Bene il cordoglio delle amministrazioni locali, e poi? Possibile che non ci sia qualcuno che richiami il rispetto delle norme e la necessità di controlli stringenti, o le polemiche scoppiate con l'auspicata riduzione dei premi Inail per le imprese e il taglio dei fondi per la prevenzione evidenziato da chi opera nel settore?

Interrogativi, domande: come quelle che aleggiano sulla morte di Vincenzo, al centro di un'indagine dei carabinieri che nei prossimi giorni sarà scandita dall'autopsia disposta dal sostituto procuratore Maria Colucci. Un esame che comporterà, come atto dovuto, l'invio degli avvisi di garanzia a quanti si ritiene possano aver concorso, a vario titolo, a causare la tragedia.

Tappa iniziale di un iter giudiziario che, un giorno, sfocerà in una sentenza. Nel frattempo, cosa facciamo per evitare che ci siano altri Vincenzo?