Sit in e inchiesta fotografica sull'edilizia scolastica

L'iniziativa promossa dai militanti dei Giovani Comunisti e dal collettivo studenti ribelli

Salerno.  

I militanti dei Giovani comunisti/e e il Collettivo “Studenti ribelli” da tempo hanno iniziato una campagna di informazione e di iniziative sui temi dell’alternanza scuola lavoro e dell’edilizia scolastica. I momenti più “salienti” sono stati il corteo studentesco del 24 novembre scorso e un lavoro di inchiesta (con migliaia di questionari) e con la costruzione di una mostra fotografica itinerante (già stata esposta in diversi e numerosi istituti) di 200 foto sulle “INSOPPORTABILI condizioni strutturali degli istituti scolastici nella città capoluogo e nella nostra provincia e la NON messa a NORMA sia degli impianti (in particolare quello elettrico) sia sulla staticità antisismica degli istituti”. Domani, sabato 24 febbraio a partire dalle 16.30 a piazza XXIV Maggio (ex Piazza Malta) Salerno, il percorso si arricchisce di una nuova tappa: con un Sit-in durante il quale sarà esposta fisicamente la mostra fotografica.

Le foto della mostra-inchiesta sull’edilizia scolastica saranno “indossate” dai militanti dei Giovani Comunisti/e e del Collettivo “Studenti ribelli”. “Quindi ancora una volta denunciamo e sensibilizziamo la cittadinanza tutta sulle condizioni estreme di pericolo e di igiene in cui le studentesse e gli studenti, il corpo docente e il personale Ata sono costretti a vivere, o meglio a sopravvivere.

Ci limitiamo a ricordare – segnalano i militanti - il calcinaccio che ha colpito non meno di un anno fa una professoressa dell’istituto Menna, quello caduto prima della mobilitazione del 24 novembre al Santa Caterina (per fortuna senza colpire nessuno), o all'istituto di Sarno e cronologicamente all’istituto Trani di Salerno.

Episodi che si susseguono, e che non possono essere interpretati nella loro eccezione singola, ma vanno calati in una visione complessiva. Infatti è stato calcolato che l’80% degli istituti scolastici nella nostra provincia sono segnati da seri problemi strutturali, e la maggior parte degli istituti nella nostra provincia non rispettano alcune basilari norme inerenti alla sicurezza.

Non è più accettabile lo scaricabarile da parte delle istituzioni e degli organi competenti. Non possiamo più accettare la propaganda formativa e di qualità (ad accesso selettivo, alla quale diamo la nostra contrarietà in quanto che pensiamo che la scuola pubblica debba permettere a tutti e tutte di formarsi senza vincoli selettivi ) dei nuovi indirizzi nelle scuole della provincia.

Non vi è una didattica di qualità senza una edilizia scolastica di qualità. Da studentesse e da studenti non possiamo e non vogliamo più accettare la prebenda degli occasionali interventi mirati, che abbiamo avuto in conseguenza alla mobilitazione del 24 novembre scorso, su solo quattro istituti. Dalla nostra inchiesta portata avanti fin qui, siamo consapevoli che il problema è sistemico.

I soldi ci sono, ma vengono utilizzati per altro! Vogliamo scuole costruite intorno allo studente e per lo studente, non scuole alle quali lo studente deve adattarsi! Per questo motivo, dopo il corteo del 24 novembre scorso, dopo essere riusciti a sensibilizzare in merito a tale tematica unitariamente con altri collettivi, gruppi, rappresentanti e studenti si sta costruendo per metà marzo una nuova mobilitazione studentesca per ottenere un grande piano di messa in sicurezza di tutti gli istituti superiori della provincia di Salerno, con un maggiore investimento dalla Regione Campania, l’unico ente in grado di garantire questo investimento in quanto la provincia è ormai un organo di semplice amministrazione, ormai svuotato del suo ruolo.

Siamo coscienti che non siamo gli unici a chiedere ciò, lo chiedono i giovani costruttori per le previsioni dei nuovi istituti, ma anche e soprattutto gli addetti dell’Arechi Multiservice, ai quali va la nostra solidarietà. Un piano per dare sicurezza e un servizio al mondo studentesco, un piano per la costruzione di scuole nate per essere scuole, un piano per il lavoro”.

S.B.