La Costiera Amalfitana frana: "Intervenga l'Unesco"

Appello degli albergatori: cattiva manutenzione e scarsa attenzione per un territorio fragilissim

Maiori.  

"L'ennesima frana, lo sbriciolamento in atto da tempo del patrimonio orografico della Costiera Amalfitana, la cattiva manutenzione, la scarsa attenzione e sensibilità per un territorio fragilissimo da tutelare e conservare ma costantemente violentato. Non c'è alcuna volontà condivisa di sostenibilità autentica, non vi è alcun coordinamento tra enti locali ed istituzioni che siano in grado di lavorare ad un vero cronoprogramma di messa in sicurezza e tutela". Comincia così l'atto d'accusa a firma di Agostino Ingenito, rappresentante del comparto extralberghiero e turistico della Divina, Agostino Ingenito.

Dopo lo smottamento che provocato il distacco di ben 80 metri cubi di roccia da un costone nel territorio di Maiori, con il nuovo stop alla circolazione sulla Statale 163, dall'Abbac è arrivato l'appello indirizzato direttamente all'Unesco. "Le continue frane sono gestite con interventi tampone e non risolutivi, con rimpallo di competenze e responsabilità, e che spostano sempre in là e non si sa a quando, azioni che dovrebbero essere costanti e continue e soprattutto programmate", l'atto d'accusa messo nero su bianco nella missiva destinata a Franco Bernabé, presidente della Commissione Italiana per l'Unesco.

"Faccio appello alla sua sensibilità e del coordinamento come di tanti illustri cultori del patrimonio mondiale Unesco, quel riconoscimento nel 1997 è stato fondamentale per valorizzare ulteriormente un appeal mondiale della Costiera Amalfitana, tuttavia poco si è fatto da allora per garantire vera tutela al paesaggio e all'incommensurabile patrimonio che ci è stato da custodire - scrive Ingenito -. L'Unesco Italia ci aiuti anche mettendo in discussione il riconoscimento ottenuto se occorre per svegliare coscienze e avviare un processo di autentica tutela e salvaguardia del nostro patrimonio naturalistico".