Covid nei bambini, importante scoperta della Fondazione Ebris

Successo dei ricercatori guidati dal professore Alessio Fasano

covid nei bambini importante scoperta della fondazione ebris
Salerno.  

Un team multidisciplinare del Massgeneral Hospital for Children (MGHfc), Brigham and Women’s Hospital, Fondazione EBRIS e di altre istituzioni ha identificato il meccanismo in base al quale si sviluppa una complicazione estremamente rara ma seria post-Covid-19 nei bambini e negli adolescenti. Guidati dal direttore del Mucosal Immunology and Biology Research Center del "MGH for Children" e direttore scientifico di Ebris, Alessio Fasano, i ricercatori hanno scoperto che le particelle virali rimanenti nell’intestino a lungo dopo un’infezione da Covid iniziale possono continuare a viaggiare nel flusso sanguigno, determinando la condizione chiamata sindrome infiammatoria multisistemica nei bambini.

Lo ha reso noto la stessa fondazione salernitana, eccellenza sanitaria riconosciuta: "La sindrome può verificarsi diverse settimane dopo l’infezione iniziale; i sintomi includono febbre alta, dolore addominale, vomito, diarrea, eruzioni cutanee e stanchezza estrema. La risposta iperinfiammatoria e la “tempesta di citochine” osservata nel MIS-C possono portare a danni estesi al cuore, al fegato e ad altri organi", spiegano i ricercatori.

"All’inizio della pandemia, pensavamo che i bambini fossero stati risparmiati da qualunque manifestazione della malattia, pur sapendo che potessero essere portatori asintomatici del virus SARS-Cov-2 - ha detto il prof Fasano -. Alcuni ragazzi hanno contratto il Covid-19. La maggior parte di loro si è ripresa, ma abbiamo iniziato a vedere un ristretto numero di bambini, che
avevano precedentemente contratto il virus, manifestare febbre molto alta e insufficienza cardiaca o epatica tanto da richiedere il trasporto in ospedale".

L’80% dei bambini ricoverati con MIS-C hanno sviluppato una grave patologia cardiaca e affrontato una prolungata degenza ospedaliera e un lungo periodo di recupero. Le attuali strategie di trattamento includono una terapia aggressiva a lungo termine di steroidi e immunoglobulina endovenosa. A partire dal 3 maggio 2021, negli Stati Uniti (dove fortemente a rischio sono i bambini latino-americani e di colore, con un totale del 63%) sono state riscontrate 3742 diagnosi e 35 morti.

Il Regno Unito ha segnalato i primi casi di MIS-C nell’aprile 2020, cui hanno fatto seguito nuove segnalazioni dopo che il Covid-19 ha raggiunto il picco in Europa, Canada e Sud Africa.

Prima dell’avvento del Covid, Fasano ed il direttore del Centro di Ricerca Malattie Infettive e Immunologiche a Cedars-Sinai a Los Angeles, Moshe Arditi, hanno collaborato ad un articolo su uno studio sulla malattia di Kawasaki, condizione molto simile a MIS-C. Usando un modello animale che imita la malattia di Kawasaki, hanno dimostrato che i topi con livelli elevati di zonulina
possono essere trattati con successo con l’inibitore della zonulina, la larazotide acetato. I ricercatori hanno misurato alti livelli di virus SARS-Cov-2 nelle feci dei bambini con MIS-C e alti livelli di zonulina nel sangue. Quando successivamente hanno trovato particelle virali nel sangue, Fasano ha suggerito l’uso della larazotide acetato come terapia. Ed i riscontri sono arrivati.

“Conoscere la causa del MIS-C fornisce una strada per il trattamento - il commento della dottoressa Lael Yonker, autore principale dello studio -. Siamo stati in grado di usare la larazotide per trattare un bambino con MIS-C e abbiamo visto le particelle virali nel sangue diminuire drasticamente. Il nostro prossimo piano è di sviluppare uno studio clinico per studiare l’effetto della larazotide sui risultati clinici nel MIS-C. Essere in grado di passare dalla classificazione di una nuova malattia, alla
comprensione della sua causa, all’identificazione di un possibile nuovo trattamento è semplicemente davvero incredibile".