Casi di legionella in Cilento, Saggese Tozzi: Fondamentale monitorare strutture

Vittima del batterio killer anche una 60enne di Castellabate

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Le parole del direttore del dipartimento di prevenzione dell'Asl Salerno, Saggese Tozzi: "Nessun allarme, ma serve attenzione".

Salerno.  

In provincia di Salerno preoccupa l'allarme legionella negli ospedali. Dopo il caso della morte della 64enne originaria di Capaccio Paestum, sono stati registrati altri contagi nelle ultime settimane.

Vittima del batterio killer anche una 60enne di Castellabate, arrivata al San Luca con febbre forte e difficoltà respiratoria. La donna, come nel caso precedente, è deceduta poco dopo giorni il suo arrivo in ospedale di Vallo.

Mentre ad esser stato contagiato è stato anche un uomo di Casal Velino. Per tutti i casi, l’ufficio di Prevenzione collettiva dell’Asl di Salerno competente ha avviato degli accertamenti necessari.

In merito alla situazione si è espresso il direttore del dipartimento di prevenzione dell'Asl Salerno, Saggese Tozzi. 

Tozzi: "Nessun allarme, ma il monitoraggio delle strutture è fondamentale"

"La legionellosi è una malattia ubiquitaria e diffusa. Adesso abbiamo aumentato la capacità di diagnosi e facciamo una ricerca migliore, perciò rileviamo un maggior numero di casi", ha spiegato il dott. Saggese Tozzi.

Il direttore del dipartimento di prevenzione dell'Asl Salerno ha voluto rassicurare: "La malattia non ha un andamento epidemico, ma è una malattia “ambientale” fondamentalmente, che si gestisce con la corretta gestione degli impianti idrici. Non possiamo parlare di allarme legionella, - ma avverte - ma dobbiamo capire che l’importanza della gestione degli impianti idrici in ambito comunitario, in particolare nelle strutture di residenza, ricettive, degli ospedali, è fondamentale". 

"Non a caso i casi che sono stati riportati  sono tutti, più o meno, riconducibili a passaggi in strutture del genere. - e sulla sintomatologia, ha spiegato - Non c’è una sintomatologia specifica: la polmonite può esser facilmente confusa con altre malattie, anche con il Covid. Va trattata con antibiotico mirato e colpisce, in particolare, persone già deboli, fumatori, con problemi respiratori e maschi anziani. Queste persone devono stare attente a questa possibilità di contagio a contatto con ambienti in cui c’è insufflazione, areazione e diffusione di goccioline di acqua nell’aria". 

Ma Saggese Tozzi ha anche rassicurato che "gli ospedali sono ambienti sicuri. Le normative che vengono normalmente applicate in materia di legionellosi sono molto stringenti rispetto a questi ambienti comunitari".