Lavori con il PNRR in provincia di Salerno: i cantieri non partono

Il dato è emerso dall'ultima relazione del centro Studi Ance Aies di Salerno

lavori con il pnrr in provincia di salerno i cantieri non partono

Il 6% dei progetti attualmente finanziati con il PNRR, in provincia di Salerno, sono stati avviati. E' quanto emerso dall’ultima relazione del centro Studi Ance Aies di Salerno presentata, ieri mattina, a Capaccio Paestum.

Capaccio.  

Il 6% dei progetti attualmente finanziati con il PNRR, in provincia di Salerno, sono stati avviati. E' quanto emerso dall’ultima relazione del centro Studi Ance Aies di Salerno presentata, ieri mattina, presso la sala conferenza del Savoy Beach Hotel, nel corso di un incontro, promosso dall’associazione dei costruttori edili salernitani, alla presenza del vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola.

Numeri e criticità 

Sugli 11 miliardi e 462 milioni di euro destinati alla Campania per investimenti di interesse per il settore delle Costruzioni, la provincia di Salerno pesa per il 21,7% con una quota di progetti pari a 2 miliardi e 489 milioni di euro. Ma il nodo cruciale, al centro del dibattito, che ha poi toccato anche l’attualissima questione del Superbonus, sta proprio nell'effettiva capacità di spendere le risorse e realizzare le opere finanziate. Dalla relazione elaborata dal centro Studi Ance Aies Salerno emergono, in particolare, due principali difficoltà: la mancanza di progetti esecutivi da portare in appalto e la carenza di personale della Pubblica Amministrazione. A ciò vanno aggiunte ulteriori criticità, quali l’emergenza collegata al caro materiali, la crisi energetica, l’aumento dell’inflazione, la carenza di manodopera e di figure professionali.

Le parole di Bonavitacola

«Il PNRR, così come concepito, rischia di alimentare ulteriormente le divisioni tra nord e sud. Fondi a pioggia, senza una visione. Noi abbiamo più volte richiamato l’attenzione del Governo nazionale, soprattutto sul tema delle semplificazioni, perché ancora ci sono ritardi ed assurdità rispetto a istanze importanti dei territori e delle categorie». Chiara anche la posizione della Regione sui cosiddetti crediti incagliati. «Le regole del gioco non si possono cambiare a partita in corso di svolgimento - conclude Bonavitacola - Se c’è la necessità di rivedere questa misura, non si può fare all’improvviso. Occorre dare certezza alle imprese ed alle famiglie che hanno usato questo strumento, per cui gli interventi in corso vanno completati e per il futuro eventualmente graduato con parametri diversi».

Le posizioni di Ance Salerno e Campania

«La difficoltà odierna sta nella fase di progettazione -  spiega Fabio Napoli, vicepresidente di Ance Aies Salerno - Solamente il 6% dei progetti sono stati appaltati, per cui c’è una difficoltà reale nella capacità di spendere tali risorse. Noi siamo pronti a fare la nostra parte per fornire il supporto necessario alle Pubbliche Amministrazioni, facendo sinergia con le associazioni di categoria e gli ordini professionali, altrimenti rischiamo di alimentare ulteriormente il gap infrastrutturale esistente nel nostro Paese».  

  «Occorre un piano strategico di interventi che servono per la crescita del territorio in tutti i settori - evidenzia il direttore provinciale di Ance, Giovanni Veneri - Se si vuol fare la corsa dietro al singolo bando non si va da nessuna parte. Occorre sinergia tra gli Enti e capire ciò di cui realmente abbiamo bisogno, per avviare un processo di sviluppo duraturo». 

Il presidente di Ance Campania, Luigi Della Gatta, aggiunge: « Oggi, purtroppo, ogni soggetto che partecipa al mercato pubblico si trova in una situazione di conflitto con gli altri, con due aspetti fondamentali da tenere in considerazione, soprintendenza e magistratura».

A fare da padrone di casa il presidente della Provincia di Salerno e primo cittadino di Capaccio Paestum, Franco Alfieri: «Non c’è, purtroppo, programmazione, per cui si genera una corsa al bando, al progetto. Noi però abbiamo l’opportunità di aggiustare il tiro in corsa e fare rete tra Pubblica Amministrazione, imprenditori, associazioni di categoria, per fare in modo che il PNRR sia davvero un’occasione di sviluppo per il nostro territorio».  Ad evidenziare la necessità di un cambio di passo, infine, il vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola: