I distretti rurali e il grande riscatto delle aree interne

Vanni Chieffo, presidente Gal Irpinia: "Pronti ad usufruire di questa nuova grande opportunità"

Il distretto rurale nel territorio delle acque, i paesaggi dell'Irpinia...

Aquilonia.  

Partito con un buon successo, alla vigilia di una data significativa, l'anniversario del sima dell'80 il ciclo di incontri nell'Irpinia centro orientale dal titolo “Il distretto rurale nel territorio delle acque i paesaggi dell’Irpinia”.

Si tratta di un’iniziativa del Gal Irpinia che intende avviare una riflessione concreta su questo importante strumento di programmazione di sviluppo locale attraverso una carrellata di scenari che rappresentano importanti step del percorso di individuazione del distretto stesso.

Si è partiti dalla bellissima e accogliente Casa della Cultura di Aquilonia con un focus interessante sullo scenario naturalistico e dell’accoglienza.

A fare gli onori di casa Giancarlo De Vito, sindaco di Aquilonia che ha evidenziato un primo dato importante: "Per la storia di questo territorio, si apre una pagina nuova. Non a caso, solo quindici giorni fa abbiamo acquisito un risultato eccellente. La Regione Campania e il Demanio ha assegnato ai comuni di Aquilonia e Monteverde, tutti i terreni demaniali, per 19 anni della foresta mezzana. Questo ci consentirà di sviluppate turismo, sport acquatici come la vela, la canoa e di rilanciare il grande spettacolo dell'acqua. Tutto questo collegato al Gal e quindi  al distretto rurale, sicuramente sfocerà in uno sviluppo del territorio non più legato ai singoli campanili."

Per Vanni Chieffo, presidente del Gal Irpinia: "Una parte di questa grande sfida è stata già vinta, ma è chiaro che il solo Gal, per il tipo di intervento e finanziamento, non basta in un territorio così esteso. Noi rappresentiamo 36 comuni, dall'alta irpinia, alla baronia, ufita e valle del calore. Per cui abbiamo immaginato, che la soluzione potesse essere il distretto rurale. Strumenti importanti che in altre parti d'Italia, già sono avviati, con grande successo. La Regione Campania ha approvato la legge e in questi giorni, sono uscite le norme attuative. Ecco perchè ci siamo precipitati, considerato che già ad inizio del 2020 dovrebbe uscire il primo bando nazionale per i distretti rurali. In un periodo in cui scarseggiano i finanziamenti nel mondo rurale, immaginare una boccata d'ossigeno dall'Europa, finanziamenti nazionali e regionali, è qualcosa di appetibile. Noi ci faremo trovare pronti ad usufruire di questa nuova grande opportunità. Il nostro obiettivo è quello di diventare soggetto che programma lo sviluppo, che avvia processi di crescita, un vero e proprio incubatore di imprese. Parliamo perciò di ruralità, intesa nella sua accezione più ampia che tenga dentro le attività produttive, l’artigianato, il turismo.  Nei giorni scorsi, presso la nostra sede di Grottaminarda, abbiamo ufficializzato il comitato promotore del distretto rurale. Ora ci aspettiamo che la Regione Campania, e faccio riferimento in particolare a Maurizio Petracca, presidente della Commissione Agricoltura della Regione Campania, e alla direzione generale per le politiche agricole, qui rappresentata dal direttore Filippo Diasco, ci supporti e ci sostenga in questo sforzo che vogliamo profondere avendo come unico riferimento il nostro territorio, la sua crescita, il suo sviluppo. Sono certo che i risultati arriveranno e ci daranno ragione, premiando questa nostra intuizione".

Franco Ricciardi, sindaco di Monteverde, Comune capofila del Contratto di Lago Aquilaverde ha toccato il triste tema dello spopolamento: "E' l'unica sfida che resta, se riusciamo a programmare insieme e lavorare in sinergia, forse avremo un futuro migliore rispetto alla situazione attuale. Abbiamo grandi potenzialità ma soffriamo molto lo spopolamento, che negli ultimi anni si è notevolmente accelerato. Mentre prima c'era una emigrazione di braccia, ora vi è quella delle menti. E questa è quella che ci danneggia in modo particolare, perchè i ragazzi vanno via all'Università e non ritornano più."

Filippo Diasco, direttore generale dg politiche agricole, alimentari e forestali della Regione Campania non ha dubbi: "Per l'Irpinia e i suoi territori, è una occasione irripetibile. Quella dei distretti rurali, è una scommessa per la Campania intera, sulla quale bisogna puntare. L'agricoltura, soprattutto in territori vocati come questi, deve trovare espressione in forme di coinvolgimento, utili a promuovere e valorizzare le eccellenze enogastronomiche dei territori. Quindi di distretti rurali, come quelli di qualità, costituiscono delle opportunità. Speriamo che i territori sappiamo coglierne l'importanza, presentando in tempo utile le domande per il riconoscimento dei distretti. Occorre dunquq mettere in campo un’intensa attività di comunicazione perché è giusto far conoscere tutte le opportunità oggi presenti. In questo percorso gli ostacoli non mancheranno, ma sono certo che sapremo superarli e ottenere risultati lusinghieri. L’agricoltura, lo ripeto, oggi è guardata con interesse, soprattutto dai giovani, e con la consapevolezza che può rappresentare uno sbocco occupazionale e di realizzazione di sé concreto».

Maurizio Petracca, presidente della commissione agricoltura della Regione Campania, ha evidenziato ancora una volta come, l'importanza di questo prezioso strumento.

"Sono molto legato a questo pezzo dell’Irpinia d’Oriente – ha esordito - che oggi ci ospita per questa iniziativa dedicata ai distretti rurali. Insieme a questi amministratori abbiamo raggiunto risultati importanti. In particolare la retrocessione dei suoli della foresta Mezzana e del Lago Aquilaverde, suoli tornati nella disponibilità dei Comuni. Questi suoli rappresentano l’unica opportunità di sviluppo per questo territorio. Nei giorni scorsi al riguardo abbiamo incontrato il presidente Vincenzo De Luca. Ora è tempo di progettare e non dobbiamo mai dimenticare che un progetto di sviluppo deve contemplare necessariamente tutto quanto è necessario alla crescita del territorio. Stiamo lavorando a questo con il sostegno della Regione Campania che ha deciso di puntare anche sui nostri piccoli centri, dimostrando passione civile, entusiasmo, capacità di visione".

A seguire il ruolo dei Gal secondo Petracca: "In questo i Gal – ha spiegato - devono essere centrali perché sono gli strumenti più vicini al territorio. Spesso la Regione con i suoi uffici viene percepita come distante. I Gruppi di Azione Locale possono sopperire a certe mancanze, accorciare le distanze, essere vicini ai cittadini. Nella nuova programmazione i Gal devono curare un pezzo del Psr calato in particolare sulle aree interne. In questo contesto il distretto rurale è un’opportunità. Siamo arrivati ad un punto importante. La parte normativa poteva essere ulteriormente semplificata, questo è vero. Stiamo provando a sburocratizzare e bisogna insistere. La semplificazione passa anche per la riduzione delle misure del Psr. Il Programma attuale ne conta un centinaio circa. Oggettivamente troppe. Ora bisogna puntare su quelle che hanno un vero appeal sui cittadini, stanziando maggiori risorse proprio per quelle maggiormente attrattive".

Infine, la chiusura sul distretto rurale secondo Petracca: «Rappresenta un'opportunità – ha aggiunto - dai tempi rapidi, a portata di mano. Il percorso per la sua individuazione è breve. Bisogna, perciò, costruire il percorso attraverso l’ascolto come il Gal Irpinia sta facendo. Puntando sulle risorse esistenti, stimolando coesione, elaborando visioni realistiche. Sono certo che i risultati non mancheranno e non tarderanno ad arrivare».

Presenti Angelo Scaperrotta, esperto di animazione e sviluppo territoriale, Roberto Mazzei, delegato di Coldiretti Campania, Michele Masuccio, presidente Cia Avellino, Francesco Melillo presidente Confocooperative di Avellino.

Quella del distretto rurale dunque è una sfida ambiziosa, ma non impossibile. E soprattutto è rapida, dall’iter tutto sommato snello e capace di determinare effetti tangibili.

La parola alle associazioni di categoria e datoriali: "Il distretto rurale – ha commentato Roberto Mazzei, delegato Coldiretti Campania - è importante perché include tutte le specificità di un territorio e le inserisce in un masterplan completo ed esaustivo. Il mio augurio è che, al di là degli aspetti importantissimi dei finanziamenti che potrà intercettare, possa essere luogo di confronto e soprattutto possa diventare strumento attrattivo per i giovani, strumeno di contrasto allo spopolamento dei nostri paesi, alla fuga dei cervelli".

Le specificità territoriali una priorità per Michele Masuccio, presidente della Cia di Avellino: «Probabilmente – ha dichiarato - l’aspetto normativo poteva essere approfondito meglio e mi auguro ci saranno occasioni per farlo. Resta che il distretto rurale è un processo importante, ma che non potrà non tener conto delle nostre tipicità. In questa zona, ad esempio, la cerealicoltura è importantissima, così come la zootecnia. Bisognerà tener conto di questa specificità. Inoltre faccio un appello agli imprenditori, ai produttori, affinché si mettano insieme, facciano rete. I primi della classe non ci servono a niente».

Il lavoro è la vera priorità secondo Francesco Melillo, presidente Confocooperative di Avellino: «Come Confcooperative – ha detto - siamo convinti che lo sviluppo delle aree interne passi necessariamente per la cooperazione di tutti i player presente sul territorio, a partire dai cittadini. Una delle tematiche fondamentali è quello del lavoro, è la vera priorità a cui tendere. Perciò il distretto rurale ha senso se è rete di trattenimento sul territorio, soprattutto delle fasce generazionali più giovani. Costruire delle filiere che arrivino alla trasformazione dei prodotti, che consentano così di aggiungere valore al prodotto stesso, potrebbe essere un obiettivo importante a cui tendere».