Ariano: crocifissi avvolti dalla kefiah araba lungo le strade

La chiesa attraverso il vicario monsignor Antonio Blundo prova a dare un significato a questo gesto

La riflessione di monsignor Antonio Blundo

Ariano Irpino.  

Una kefiah araba intorno ai crocifissi lungo le strade della città ad Ariano Irpino e tre bande orizzontali, nera, bianca e verde a simboleggiare la bandiera palestinese con la scritta: “La voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra”. Nessun affronto a Cristo.

E' il vicario generale della diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia monsignor Antonio Blundo a dare un significato a questo gesto.

"Credo che questo fenomeno, non vada nè enfatizzato e nè sottovalutato. Evidentemente chi ha fatto questo, vuole richiamare l'attenzione sullo scempio di Gaza. E' tutto ciò che già sappiamo. Anzi di questo soffriamo, da mesi e anni. Parte da chi è sensibile, ma più che un affronto al crocifisso, vuole essere una sollecitazione alla coscienza che dorme di questa società. E' un gesto che non dirà nulla di più di quanto sappiamo, ne offenderà il crocifisso. Non lo penso minimamente". 

Blundo richiama poi una pagina splendida di una scrittrice italiana ebrea e atea. Una pagina davvero commovente sul crocifisso. "Mi viene da dire: io credente devo imparare dagli atei?" 

Il messaggio

"A tanti miei fratelli di fede arianesi vorrei dire: al crocifisso si portano i fiori non drappi di chissà quale etnia. Siamo tutti figli di quel crocifisso e di quella pace che parte da Gesù crocifisso per noi".